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Ariano Folk Festival 2024, non un passo indietro per il Pulcinella resistente

Ariano Folk Festival 2024, non un passo indietro per il Pulcinella resistenteI Vocal Sampling da Cuba all’Ariano Folk Fest

Musica Si è conclusa la storica rassegna irpina che nonostante le difficoltà ha dimostrato l'importanza di una rete diffusa e sistemica per la musica dal vivo

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 20 agosto 2024
Francesco BruscoAriano Irpino

A metà rassegna era già impossibile tenere il conto di chi si chiedeva cosa sarebbe di quei luoghi senza la forza aggregatrice di un evento come l’Ariano Folk Festival. Sarà che gli organizzatori non fanno più mistero della propria precarietà, di fronte alla «distrazione» delle istituzioni regionali e provinciali verso le attività culturali; sarà che spaventa la battuta d’arresto subita da altre realtà vicine — diverse per offerta ma simili per impatto sociale — quali lo Sponz Fest di Vinicio Capossela e il Disorder di Eboli. Perché alcuni festival sono più festival di altri, non tanto per il prestigio del cartellone quanto per la funzione connettiva che esercitano sull’invisibile mappa tra le cui coordinate si danno appuntamento risorse sociali e artistiche.

Quando lo sviluppo culture driven del territorio si riduce a slogan da brochure diventa perciò indifferibile la tutela del cosiddetto turismo culturale, di cui quello musicale è una componente primaria; soprattutto nelle aree che altre mappe, quelle del modello di sviluppo tardocapitalista e dell’incombente autonomia differenziata, decretano periferiche. «Non c’è nulla da vedere», è il loro sottotesto. E invece per fortuna c’è ancora tanto, all’Ariano Folk Festival, da vedere e da sentire. Come la prima volta, ventotto anni fa, quando gli anni Novanta non suscitavano ancora nostalgia a colpi di remix, come quella che impazza da altri palchi cittadini poco distanti durante la serata d’apertura, tragicomico esempio di un’agenda musicale che in provincia tende a una leggerissima congestione ferragostana.

POCO MALE, perché in tanti si riversano nell’area festival di Ariano Irpino (AV), anche per rendere merito alla scelta di un’inaugurazione a ingresso libero, aperta dai cubani Vocal Sampling e proseguita con il newpolitan sound di Bassolino — travolgente, assieme alla sua band, nella resa live dell’album d’esordio Città Futura — e con il beatmaker napoletano Riva Starr. Il Pulcinella stilizzato che fa da logo all’edizione 2024 sintetizza l’alternanza locale-globale da sempre concept programmatico di un festival che quest’anno si rivolge con particolare forza proprio alla Campania, in un appello indirizzato agli spettatori, ai potenziali partner privati e ovviamente agli artisti: Alessandro D’Alessandro, Ars Nova Napoli, The Officinalis e i franco-partenopei Parbleu presentano anche nelle tre serate successive un variegato campione delle scene musicali che si ramificano da questa regione.

UN’IMPRONTA locale che non è un trincerarsi nei propri confini: non un passo indietro in termini di offerta e di respiro internazionale, considerato il copioso patrimonio musicale importato con la folktronica galiziana di Baiuca e quella dei francesi Ko Shin Moon, con l’afrofuturismo di Faizal Mostrixx dall’Uganda e il pop camerunense di Valérie Ékoumè. Quando al quarto giorno il festival saluta la cittadinanza con il carnevale estivo chiuso dai livornesi Bandao e dall’orchestra nomade francese OpSa Dehëli, il Pulcinella dell’AFF assurge a maschera di resistenza, custode di tradizioni e sovvertitore di barriere.

Chi si prenda la briga di rileggere il programma alla luce del calendario live nazionale, riterrà evidente come un simile cartellone sia possibile solo intercettando artisti e spettatori internazionali all’interno di un circuito dinamico di eventi e attività, capace di muoversi su traiettorie diverse da quelle mainstream. Ma ogni nodo interrotto all’interno di questa rete ha ripercussioni che vanno ben oltre il locale, aumentando la periferizzazione culturale; per dirla in altri termini, ogni festival che sparisce ci allontana dal flusso degli artisti. Aver richiamato l’attenzione sulla natura collettiva e sistemica del live music network è la vera lezione dell’Ariano Folk Festival 2024.

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