A metà rassegna era già impossibile tenere il conto di chi si chiedeva cosa sarebbe di quei luoghi senza la forza aggregatrice di un evento come l’Ariano Folk Festival. Sarà che gli organizzatori non fanno più mistero della propria precarietà, di fronte alla «distrazione» delle istituzioni regionali e provinciali verso le attività culturali; sarà che spaventa la battuta d’arresto subita da altre realtà vicine — diverse per offerta ma simili per impatto sociale — quali lo Sponz Fest di Vinicio Capossela e il Disorder di Eboli. Perché alcuni festival sono più festival di altri, non tanto per il prestigio del...