Cultura

Archivio, una culla immaginifica

Archivio, una culla immaginificaMostra «Luca Massimo Barbero. Un Diavolo Amico» foto di Andrea Avezzù, courtesy La Biennale di Venezia

CARTOGRAFIE «Luca Massimo Barbero. Un Diavolo Amico»: a Venezia, la «mise en scène» dei documenti d’arte del curatore. In un presente in cui tutto è specchio non è la fisicità che si impone, ma il tempo che si dedica a una passione. Un fondo contemporaneo è vitalità, non polvere filologica. Quello acquisito dalla Biennale è «in progress», verrà implementato e condiviso con le nuove generazioni

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 15 giugno 2024
La sorprendente mostra in corso a Ca Giustinian Luca Massimo Barbero. Un Diavolo Amico, che presenta l’archivio di Barbero, acquisito dalla Asac della Biennale di Venezia con l’intento di ospitare archivi e fondi che si misurino con l’arte contemporanea, è una sorta di contemporanea Mnemosyne che narra il sé del curatore-demone, fondendo una idea e una mise-en-scène inusuale ed espansa. Il critico d’arte e super-curatore Barbero (Torino, 1963) fresco di nomina come uno dei curatori della prossima Quadriennale e direttore dell’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini e membro del Comitato scientifico della Collezione della Farnesina, ha ordito una...
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