La Puglia torna ad ospitare la quinta edizione dell’Apulia Horror International film festival. Dal 22 al 24 Giugno il palcoscenico del teatro Garibaldi di Gallipoli si tingerà di immagini inquietanti e darà vita a sinistri incontri.

Il film festival è organizzato e ideato dall’associazione Girasud sotto la guida dei direttori artistici Francesco Corchia e Andrea Cavalera, con il contributo di Miriam Imbrogno e la partecipazione del Comune di Gallipoli a rendere prestigiosa la prima competizione internazionale dedicata allo straordinario mondo del genere horror.

Sono molte le sezioni del programma, dall’imperdibile retrospettiva di classici del cinema del terrore, alla scoperta di nuove voci di autori provenienti da tutto il mondo: il concorso internazionale seleziona film di autori emergenti da tutto il mondo e presenta in anteprima dodici cortometraggi e tre lungometraggi internazionali: Presences (Messico ) di Luis Mandoki, Sheen (Iran) di Meysam Kazazi e Tenebra di Anto (girato in Puglia). Tutti i film sono accomunati dalle varie suggestioni tematiche del genere, senza dimenticare mai lo scenario sociale di cui il cinema dell’orrore è sempre stato veicolo.

Inoltre verranno allestiti spazi per masterclass, esposizioni commerciali e mostre sul mondo del fantastico e degli effetti speciali. Il teatro comunale ospiterà la retrospettiva «Mosche, Ragni, Formiche e altri Orrori Naturali» con una selezione di classici horror del cinema americano. Qui il terrore converge nella mutazione della carne di umani e insetti, il tutto introdotto da Massimo Causo e Davide Di Giorgio con una masterclass intotalata «Cronache Entomologiche dell’Orrore».

Il festival si apre con due film presentati da Roberto Silvestri: il b-movie cult THEM! (Assalto alla terra, 1954) di Gordon Douglas e The Fly (La mosca, 1986) di David Cronenberg, regista che più di tutti ha esplorato la mente umana attraverso le mutazioni.

L’ultimo film della sezione, il parodistico Arac Attack – Eight Leggend Freaks (2002 – Arac Attack, Mostri a otto zampe) omaggio comico ai film horror fantascientifici, sarà presentato dal giovane youtuber Nicolò Zizzari.
Ci sarà un’altra sezione incentrata sul mondo del cinema di animazione curata da Mariuccia Ciotta (che terrà nel corso del festival una masterclass sulla fiaba) dove il pubblico potrà riscoprire il lavoro del genio visionario di Jean Painlevé appartenente al movimento d’avanguardia degli anni venti, studioso dell’infinamente piccolo, ai prototipi dell’animazione che precedono la nascita del cinema realizzati con lastre di vetro dipinte, com’è il caso di Pauvre Pierrot di Charles-Emile Reynaud (Francia, 1892), e il viaggio continua al di qua dei confini del popolare, portando alla luce opere che da tempo esigevano di essere ricordate. È il caso di autori come il nigeriano Moustapha Alassane il primo regista sub-sahariano di cinema d’animazione con il suo Bon Voyage e l’autrice tedesca Lotte Reiniger, pioniera del cartoon in stile silhouette e autrice di Cinderella (1922) qui confrontato con la più nota versione di Walt Disney. Il paragone con Hollywood si misurerà sulla distanza estetica prendendo in analisi La Regina della Neve (1957) firmato da Lev Atamov e tratto da Andersen.

Durante la manifestazione si potrà visitare Palazzo Balsamo trasformato per l’occasione in un luogo spettrale con mostre (e mostri!) che abitano ogni sala. L’esposizione organizzata da Miriam Imbrogno rivelerà i segreti del mondo degli effetti speciali e dell’arte del make-up. Qui le giornate si divideranno tra quelle dedicate al trucco (ustioni, lesioni e varie mostruosità), e giornate in cui saranno allestiti esclusivi eventi su insetti e il body painting. E saranno allestite nelle sale mostre di artigianato, libri e fumetti selezionati dalla libreria Macaria.

Questa quinta edizione dell’Apuleia Film Horror Festival promette urla e applausi, ma purtroppo i festeggiamenti sono accompagnati da una nota malinconica, perché nonostante gli sforzi di tutte le parti coinvolte, la mancanza di adeguate risorse economiche a cultura e spettacolo rischiano di spegnere le speranze per una nuova edizione. Ma il cinema di genere è ancora un corpo vivo e ha bisogno di sostegno per continuare a tormentare i nostri incubi.