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Apple e il «corto» divertissement di Takashi Miike

Apple e il «corto» divertissement di Takashi MiikeUn frame da "Midnight" di Takashi Miike

Maboroshi Il recente lavoro nella filmografia del regista nipponico promuove un nuovo modello di iPhone

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 8 marzo 2024

L’oceanica filmografia di Takashi Miike, più di centoventi lavori in quasi trentacinque anni di carriera, ha trovato negli ultimi giorni un ulteriore capitolo, con un cortometraggio commissionato da Apple per pubblicizzare il modello iPhone 15 Pro. Come è noto, al regista giapponese non dispiace «sporcarsi le mani» in quasi tutti i generi e le tipologie di opere, dall’orrore più estremo ai film per bambini. Ricordiamo, come esempio, che l’autore di Audition si è seduto dietro la macchina da presa anche per alcuni lavori della serie Girls x Heroine, dedicati ad un pubblico femminile preadolescenziale.
Il corto realizzato con l’iPhone è intitolato Midnight ed è ispirato e tratto dal manga omonimo che Tezuka Osamu cominciò a creare nei primi anni ottanta e che finì per pubblicare fra e il 1986 e il 1987, serializzando, sulla rivista Weekly Shonen Champion. La storia di un tassista dai poteri psichici, che riesce a vedere il futuro prossimo, e che guida la notte girando per la metropoli incontrando l’umanità più varia, è nel lavoro di Miike naturalmente e necessariamente semplificata. Del fumetto originale rimane però la tecnologia avanzata dell’automobile del protagonista, dotata di ruote speciali che permettono alla macchina di districarsi anche nei vicoli più stretti e nelle strade più affollate della metropoli.

IL BREVE LAVORO, che nella sua interezza è lungo circa venti minuti, è un interessante divertissement, o per meglio dire una lunga pubblicità, che nonostante tutto possiede molte delle qualità che il regista giapponese infonde solitamente nei suoi lavori per il grande schermo. Un uso quasi espressionista dei colori, soprattutto nel modo in cui vengono rese le luci al neon del paesaggio urbano notturno con, manco a dirlo, le strade bagnate. Ma anche le scene d’azione dal tono comico, esagerato e quasi surreale che in qualche frangente sono inframezzate dalle pagine del manga di Tezuka, portate sullo schermo tanto per rendere omaggio all’originale, ma anche per dare al lavoro un tono più cartoonesco e quasi metanarrativo. Questo breve lavoro, pur nella sua semplicità offre alcuni interessanti spunti di riflessione, specialmente nel modo in cui viene presentato. Come si diceva, il cortometraggio è stato commissionato da Apple ed è stato girato interamente con un iPhone. Come si è cercato di descrivere più sopra, Il lavoro è ben realizzato, si lascia guardare ed è persino divertente qua e là, ma ormai la scelta di pubblicizzare determinati lavori come «girati interamente con uno smartphone» ha fatto, forse, il suo tempo.

LA TECNOLOGIA legata agli smartphone si è evoluta in maniera esponenziale in questi ultimi anni, per non parlare di quella dietro la produzione cinematografica. Quasi tutto il lavoro grosso, detto in maniera molto semplicistica, viene oggigiorno fatto infatti in post-produzione. Alcuni studiosi, fra cui soprattutto Lev Manovich, sostengono che nel cinema contemporaneo, sia che il materiale originale sia filmato su pellicola, in digitale o realizzato in computer graphic, alla fine conta ben poco, in quanto tutto diventa in fase finale pixel e quindi una forma di «animazione». Certo, questa è una posizione estrema e non sempre condivisibile ma che ha, comunque, una forte componente di verità. Nel «making of» del cortometraggio diretto da Miike si vedono degli stuntmen a cavallo di motociclette e saltare, queste performance restano “vere” e vanno apprezzate nella loro fisicità, ma non va dimenticato il fatto che tutto è filtrato, miscelato e fatto diventare digitale nel processo che avviene in fase di post-produzione.

matteo.boscarol@gmail.com

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