Antologia friulana, scrigno tra parole e suoni
Note sparse Il binomio jazz e poesia ha una storia lunga che non di rado ha prodotto esiti velleitari. Non è il caso di «Sfueâi» della cantante Elsa Martin e del pianista Stefano Battaglia
Note sparse Il binomio jazz e poesia ha una storia lunga che non di rado ha prodotto esiti velleitari. Non è il caso di «Sfueâi» della cantante Elsa Martin e del pianista Stefano Battaglia
Il binomio jazz e poesia ha una storia lunga che non di rado ha prodotto esiti velleitari. Non è il caso di Sfueâi della cantante Elsa Martin e del pianista Stefano Battaglia; i due musicisti confezionano un disco impeccabile per coerenza stilistica e lucidità progettuale selezionando con cura una piccola ma significativa antologia della poesia friulana del Novecento. I testi, nelle diverse varianti della lingua friulana e in italiano, sono musicati e declamati con un ampio ventaglio di soluzioni dal parlato alla forma canzone con l’ausilio, discreto, dell’elettronica. Dalla contro-preghiera Prejere di Amedeo Giacomini alla struggente nostalgia della limpida Cjampanis di Pier Paolo Pasolini fino alla filastrocca La luna e la farfalla di Pierluigi Cappello, le liriche vanno a comporre un nuovo canzoniere jazz la cui modernità sta nell’essere classico e contemporaneo allo stesso tempo. L’ottima qualità sonora esalta le doti dei due musicisti e le loro intense e ispirate interpretazioni tra richiami etnici all’area del mediterraneo, meditazione spirituale e improvvisazione. Un prezioso scrigno di parole.
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