Antoci: «Io non mi fermo, da oggi la fase due»
Sicilia Il comitato per l’ordine pubblico rafforza la scorta a Crocetta, minacciato insieme al presidente del parco. «Decisione presa ad alti livelli»
Sicilia Il comitato per l’ordine pubblico rafforza la scorta a Crocetta, minacciato insieme al presidente del parco. «Decisione presa ad alti livelli»
Gli investigatori stanno seguendo una pista ben precisa. E avrebbero già in mano elementi importanti acquisiti dopo avere ascoltato alcune persone nelle ore immediate all’agguato contro il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Altri vengono sentiti in queste ore. E si cercano riscontri: un campione di sangue, trovato nel luogo dell’agguato, è già all’esame degli esperti del laboratorio d’analisi della scientifica. Anche sulle molotov inesplose, abbandonate dal commando di fuoco prima della fuga, sono in corso rilievi. Dna ed eventuali impronte digitali saranno poi inseriti negli archivi per le comparazioni.
La tensione tra gli inquirenti rimane altissima. La modalità dell’attentato, fallito per la prontezza di reazione degli agenti di scorta e del commissario di Sant’Agata Daniele Manganaro che hanno sparato ai killer evitando una strage, viene studiata con la massima attenzione. La banda armata sapeva degli spostamenti di Antoci. Probabile che uno o più persone abbiano fatto da palo, fuori dall’albergo, a Cesarò, dove Antoci martedì sera ha preso parte a una cena di lavoro. Il resto della banda, forse quattro killer tutti armati, si è nascosto tra i boschi, lungo la provinciale che si inerpica tra i monti, aspettando il passaggio della blindata. Un agguato studiato nei dettagli, fallito però per un inconveniente: il vice questore Manganaro. Il poliziotto, assieme a un collega, aveva lasciato lo stesso albergo di Antoci appena cinque minuti dopo. Anche lui in direzione di Sant’Agata. Ritrovandosi sulla scena dell’attentato e sventandolo.
Per gli investigatori «la mafia ha alzato il tiro» e un agguato del genere «non può non che essere stato deciso ad alti livelli». Ma, spiega, «hanno sottovalutato che la reazione dello Stato sarà più forte di prima e che adesso l’attenzione su di loro sarà altissima, fino a quando non li prenderemo». A Palermo oggi si riunirà il comitato per l’ordine e la sicurezza, una riunione pianificata ieri in gran segreto. Top secret l’ordine del giorno, la Prefettura ha mantenuto il massimo riserbo. Ma alcune fonti interpellate da il Manifesto rivelano che il Comitato potrebbe affrontare due temi: l’adozione di un protocollo di legalità, come quello applicato sui Nebrodi, per l’estensione e l’inasprimento dei controlli antimafia anche nel Parco delle Madonie, e il rafforzamento della scorta a Rosario Crocetta. Proprio il nome del governatore compare nella lettera minatoria inviata ad Antoci alla fine del 2014: «Finirai scannato tu e Crocetta». Ora quella minaccia viene riletta e contestualizzata con l’agguato sui Nebrodi.
Intanto Antoci, dopo lo shock iniziale, va all’attacco. «Da oggi parte la fase due: è la mafia che deve avere paura, li colpiremo con legnate ancora più forti», assicura. E promette: «Io non mi fermo , continuerò a fare soltanto il mio lavoro e il mio dovere. Lo Stato c’è, le istituzioni si stanno muovendo tutte. La risposta sarà determinata e confermeremo che c’è una squadra che è più forte: picchieremo duro». «Ho dormito bene – aggiunge – sono relativamente tranquillo. Ho superato subito la fase della stanchezza. Sento la vicinanza di tutti. Ho ricevuto centinaia di telefonate, ma non ho potuto rispondere a tutti. Mi ha cercato due volte il premier Renzi, il ministro Alfano verrà in Sicilia». Una delegazione dell’Antimafia, guidata dalla presidente Rosy Bindi, sarà lunedì a S.Agata di Militello, nella sede del Parco dei Nebrodi, per una serie di audizioni, tra cui il prefetto di Messina, i componenti del comitato per l’ordine e la sicurezza, il presidente del parco Giuseppe Antoci e il procuratore Guido Lo Forte. A S.Agata si recherà anche la commissione Ambiente «per rafforzare la presenza dello Stato», annuncia Ermete Realacci. «Oggi i presidenti di Parco sono in prima linea anche nella lotta alla mafia e a tutti i tipi di criminalità», aggiunge il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Si muove anche il Pd, che ha nominato Antoci subcommissario dem a Enna e Messina. Domani in programma diverse manifestazioni sui Nebrodi: a Cesarò il comune riunirà il consiglio comunale in sessione straordinaria alla presenza degli amministrazioni dell’area, a Tortorici si terrà un comizio in piazza e a S.Agata di Militello è prevista una manifestazione anche con Cgil, Cisl e Uil.
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