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Antimafia, riunione notturna del Pd per trovare un candidato

Antimafia, riunione notturna del Pd per trovare un candidatoRosy Bindi

Bicamerale Epifani convoca nella notte i parlamentari per trovare un compromesso. Rispunta il nome di Rosy Bindi che potrebbe essere eletta alla seconda votazione. Ma il voto è segeto e qualcuno teme sorprese

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 22 ottobre 2013

Come da copione l’ultimo tentativo disperato di trovare una soluzione si consuma di notte. Per la precisione ieri sera alle 20,30 in una sala della Camera, dove Guglielmo Epifani riunisce i deputati e senatori del Pd membri della commissione antimafia per trovare un accordo sul nome da proporre come presidente dell’organismo. Dopo otto mesi di stallo e di scontri con il Pdl per lo scranno più alto, e naufragato anche il tentativo di mediazione su un nome indicato da Scelta civica (che nel frattempo è implosa), la palla adesso è tornata nella mani del segretario a cui spetta il compito di trovare la soluzione che dia finalmente una vertice a una delle commissioni che, per i temi che tratta, è tra le più delicate e importanti.
Quella che si gioca nella notte è però una partita tutt’altro che facile. Tanto per cambiare il Pd è diviso sul nome del candidato e la riunione notturna serve proprio a trovare una difficile unità d’intenti, evitando così al partito un’altra spaccatura. Anche perché questa mattina, quando il presidente del Senato Pietro Grasso farà l’ennesima convocazione, la commissione deve assolutamente trovare il suo presidente. E archiviata ogni speranza di possibile compromesso con gli altri partiti il Pd sembra deciso a voler andare da solo pur di sbloccare la situazione.
Già, ma da che parte andare? I nomi in ballo fino a ieri erano due. La candidata della prima ora, Rosy Bindi, è stata bocciata da una parte del suo stesso partito. Nulla contro la sua persona e la sua storia, che tutti rispettano, ma le si contesta la poca esperienza in fatto di mafia. Nella speranza di sbloccare la situazione nei giorni scorsi è stato fatto allora il nome di Pina Picierno, 32 anni, campana, responsabile legalità e lotta alle mafie del partito e vicina a Libera, l’associazione di don Ciotti. Ma vicina anche al ministro Franceschini e renziana. Fatto sta che ieri sera il suo sembrava ormai un nome archiviato. «Noi insisteremo per Rosy Bindi», spiega il senatore Miguel Gotor prima dell’inizio dell’incontro tra i parlamentari Pd. «La riunione serve proprio per definire una linea comune e se ci sono posizioni diverse spero che emergano adesso».
Le cariche da eleggere oggi sono quelle di presidente, vicepresidente e segretari della commissione. Sulla carta il Pd ha tutti i numeri per poter procedere da solo. I membri dell’antimafia sono infatti 50 e per la votazione è necessaria la presenza di una maggioranza assoluta di 26 parlamentari. Sempre la maggioranza assoluta serve per essere eletti alla prima votazione, in caso contrario vanno al ballottaggio i due candidati che hanno raccolto più consensi e vince chi ha più voti. Il Pd può contare su 20 voti tra deputati e senatori, sufficienti per eleggere il suo candidato alla seconda votazione. A questi potrebbe poi aggiungersi il voto di Claudio Fava. «Prima vorrei che il Pd formalizzasse una candidatura, poi deciderò», spiega in serata il deputato di Sel, anche lui nella commissione. «Certo cento volte meglio Bindi del candidato del Pdl, e al punto in cui siamo per sbloccare la situazione potrei anche votarla».
Tutto bene? Mica tanto. Il voto si effettua infatti a scrutinio segreto e non sono in pochi a temere qualche sorpresa tra le file del Pd. Nonostante tutto, Gotor mostra ottimismo: «Non credo che ci saranno sorprese, a votare siamo solo in venti ed eventuali franchi tiratori sarebbero facilmente identificabili. Sarebbe comunque un pessimo segnale».
Se oggi tutto filerà liscio uno delle primi problemi che il nuovo presidente dovrà affrontare sarà la presenza in commissione di parlamentari definiti a dir poco «imbarazzanti». «Un passo alla volta, adesso cerchiamo di fare il presidente e poi vedremo», confida un membro della commissione. Si vedrà.

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