Monica Ferrando: «La tua lettura dell’Antigone -Sarantis Thanopulos, Antigone e la polis, Psiche, vol.1 2018- nell’additare il limite di quella hegeliana imperniata sul preteso paritetico scontro di individuale e collettivo, vede nell’essere individuale, qui non a caso femminile, la condizione sorgiva di ogni collettivo. La dimensione universale che il coro spalanca con l’inno all’ingegno umano e a eros invincibile non può infatti che riassumersi nell’esigenza comune di amore (sunphilein) professata da Antigone che, rifiutandosi all’obbligo di decidere tra Fatto e Valore, sola può svelare l’arbitrio celato in ogni legge positiva. Non tanto, però, con la purezza del caso eccezionale singolo...