Qualche decennio fa se dichiaravi una scelta «veg» ottenevi reazioni tipo «e mangi solo l’insalata?» o «non sai cosa ti perdi!». Peggio ancora se collegavi macelli e guerre, zootecnia e fame nel mondo, carne e clima. Più potabili erano il no alle pellicce e alla caccia. SOFFERENZE E DIRITTI violati sono ancora un oceano insopportabile («L’inferno per gli animali non esiste; ci sono già dentro»: Victor Hugo), ma ha fatto passi avanti la «consapevolezza che fare animalismo e antispecismo, battagliare per i diritti dei più deboli fra i deboli, è fare politica», argomenta Gianluca Felicetti ne La politica degli animali...