Andrea Pomella nel romanzo del suo male oscuro
Ugo Luccichenti, palazzina residenziale in via Lima a Roma, 1935
Alias Domenica

Andrea Pomella nel romanzo del suo male oscuro

Narrativa italiana Per eludere i miti che un io depresso costruisce intorno a se stesso (come l’odio per il padre assente), Andrea Pomella tiene bassa la temperatura stilistica: "L’uomo che trema", per Einaudi
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 2 dicembre 2018
«Non c’è al mondo, credo, un mestiere più legato alla depressione di quello dello scrittore. La depressione è, semplificando all’estremo, la fatica di essere se stessi. Ecco come avrei potuto rispondere alla domanda di Grazia su David Forster Wallace: “Perché si è ammazzato?” “Per la paura di scrivere”». Vale la pena di partire da queste frasi per parlare del memoir di Andrea Pomella L’uomo che trema (Einaudi «Supercoralli», pp. 208, euro 18,50), che affronta il ‘male oscuro’ proprio attraverso la scrittura. Il riferimento al titolo del libro di Giuseppe Berto non è generico; la riflessione letta sopra si trova infatti...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi