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Anche i forzisti in piazza ma è gelo sulle regionali

Anche i forzisti in piazza ma è gelo sulle regionali

La manifestazione della Lega Berlusconi non ci sarà. Carfagna furiosa per lo stop a Occhiuto in Calabria

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 12 ottobre 2019

Forza Italia sarà in piazza con la Lega il 19 ottobre. Entusiasta, la capogruppo al Senato Bernini profetizza «la spallata» al governo. Per la verità di unitario la manifestazione convocata dalla Lega in piazza San Giovanni, a Roma, ha pochissimo. Gli azzurri saranno sul palco ma solo «con una delegazione». A porte chiuse chi è vicino al leader eterno fa sapere che l’idea al capo piace in realtà pochissimo ma che è stato costretto a spedire almeno la delegazione da quegli ufficiali che, come Gasparri, avevano già annunciato l’adesione. Il Cavaliere però non ci sarà. A meno che non cambi idea all’ultimo momento. «Ha detto lui che non viene», rimarca Salvini e in effetti si sa che al monarca, nonostante la decadenza, l’idea di essere ospite nella casa che era sua non va giù.

La situazione sarebbe proprio questa. Basta scambiare due parole con lo staff dell’ex ministro degli Interni per dissipare eventuali dubbi. La manifestazione, sottolineano, non è del centrodestra. E’ di Salvini. La star sarà lui e solo lui. La conclusione sarà affidata a lui. E se gli azzurri si risentono, sembra di capire, poco male. Ormai contano poco. Immaginare che in questa situazione il leader un tempo incontrastato si presenti a fare da spalla sembra impossibile. Ma in questi casi Berlusconi è imprevedibile. Per quanto remota, l’eventualità che invece provi a rubare la scena a un Salvini del resto fuori forma esiste.

Non ci sarà di certo, invece, Mara Carfagna, leader della corrente che l’alleanza con la Lega la apprezza quanto un picnic sotto il diluvio. Con lei diserteranno la piazza Napoli, Giro e in generale la corrente antileghista. Non sarebbero passati da piazza san Giovanni comunque. Figurarsi dopo il siluramento a strettissimo giro del candidato messo in campo dal partito di Arcore in Calabria: Mario Occhiuto, vicinissimo a Carfagna. Berlusconi, subodorando lo schiaffone, era stato attento a non fare di persona il nome del candidato. Però neppure lui si aspettava la brutalità sbrigativa con cui la Lega, senza nemmeno una telefonata, ha cassato la candidatura, essendo Occhiuto indagato per bancarotta: «Non lo sosterremo». Mara la prende malissimo: «Noi aderiamo alla manifestazione e la Lega mette un veto. Bella alleanza». Berlusconi la prende allo stesso modo però tace. I rapporti di forza, a destra, sono quelli che sono.

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