Alias

Amore per le pallottole

L'impaziente inglese John Rambo porta il suo M-60; l’ispettore Callaghan prende mira con la 44 Magnum; 007 spara con la Walther PPK. Le armi da fuoco fanno parte dell’iconografia del cinema d’azione […]

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 24 marzo 2018

John Rambo porta il suo M-60; l’ispettore Callaghan prende mira con la 44 Magnum; 007 spara con la Walther PPK. Le armi da fuoco fanno parte dell’iconografia del cinema d’azione hollywoodiana. Possiamo divertirci a vedere scene di sparatorie dal western classico «Il Mucchio Selvaggio» di Peckinpah ai polizieschi come «Heat» di Michael Mann fino alla fantascienza di «Matrix» dei Wachowski. Anche i film di supereroi come «Deadpool» e «Suicide Squad» sono pieni di pallottole e i due film di John Wick rendono Keanu Reeves un supereroe il cui super potere è sparare in faccia a volontà a chiunque. E sparare è una cosa sana. In «Die Hard» il polizotto Powell non ha più usato la sua pistola dopo un incidente in cui ha ucciso un bambino con un giocatolo. Ma con l’aiuto di Bruce Willis alla fine del film Powell uccide l’ultima terrorista, guarito dal suo trauma. Nelle serie TV «Stranger Things» e «Walking Dead »ci sono scene in cui ai bambini si insegna a sparare come un rito di passaggio. Tutto questo per dire che con tutto il liberalismo di Hollywood, il Secondo Emendamento è promosso sui grandi schermi come dal NRA (la National Rifle Association). Guardare a questo proposito imfdb.org – un sito che identifica ogni arma usata nei film e serie televisive. O leggere l’articolo «Top 10 Gun Movies on Netflix» nell’edizione di aprile della rivista popolare «Guns & Ammo». Per ogni attore che parla di ‘Gun Control’ – Liam Neeson e Matt Damon lo hanno fatto in passato – c’è la parte opposta – non solo Clint Eastwood, Vince Vaughn e Brad Pitt – ma i manifesti dei loro film più famosi con i loro personaggi che puntano armi come fossero dita di ferro. Non voglio dare la colpa ai film violenti per le sparatorie di «Parkland», «Sandy Hook» ecc. come ha fatto Donald Trump per distrarre l’attenzione. In Giappone i film sono ancora più violenti ma pochissime persone sono assassinate. Ma la promozione delle armi nel cinema è un elemento importante. I film funzionano come pubblicità: le armi usate nei film popolari diventando famose e vengono vendute di più. È stato riportato che «Lone Survivor», un episodio vero della guerra in Afghanistan, ha ricevuto 250,000 dollari da Beretta perché si usassero i loro prodotti. Forse «Parkland» ha cambiato qualcosa e nel passato Hollywood ha mostrato la capacità di cambiare (basta guardare quanti pochi sono oggi i fumatori nei film), ma una ricerca di «Hollywood Reporter»rivela che sta aumentando il numero di armi sullo schermo dal 50% che era nell’ultimo decennio. Forse è ora che proviamo a rimuovere le armi come una parte inevitabile di un eroe e la sparatoria come un soluzione di un conflitto.

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