American sniper «ateo» uccide 3 musulmani
Stati uniti Una storia di aberrazioni asimmetriche e trasversali, che trovano apparentemente infinite nuove forme. Una vicenda di potenziale odio razziale, di violenza insensata o, peggio, forse motivata dall’ inedito movente «ateo», […]
Stati uniti Una storia di aberrazioni asimmetriche e trasversali, che trovano apparentemente infinite nuove forme. Una vicenda di potenziale odio razziale, di violenza insensata o, peggio, forse motivata dall’ inedito movente «ateo», […]
Una storia di aberrazioni asimmetriche e trasversali, che trovano apparentemente infinite nuove forme.
Una vicenda di potenziale odio razziale, di violenza insensata o, peggio, forse motivata dall’ inedito movente «ateo», più la solita infinita ossessione americana per le armi da fuoco. Sono gli elementi possibili e plausibili della tragica vicenda costata la vita a tre giovani studenti musulmani in North Carolina. Fra gli elementi per ora certi: un uomo, Stephen Craig Hicks, martedì sera ha freddato tre ragazzi suoi vicini di casa nela città universitaria di Chapel Hill.
Hanno perso la vita Deah Barakat, 23 anni, sua moglie, Yusor Abu-Salha, di 21 anni e la sorella di lei, Razan Abu-Salha, 19 anni. Tutti e tre erano studenti: Barakat di odonoiatria alla University of North Carolina, Yusor di biologia alla North Carolina State University e Razan alla facoltà di architettura.
I tre sono stati ammazzati da Hicks, costituitosi poco dopo, a colpi di pistola, forse il revolver calibro 38 la cui foto Hicks aveva in precedenza amorevolmente postato sulla sua pagina Facebook.
Ma non sono solo le immagini del suo giocattolo preferito che Hicks ha caricato sui social media.
L’uomo di 46 anni che ha sporadicamente frequentato corsi da assistente legale all’istituto tecnico locale era anche autore di una prolifica epistolaria inneggiante al proprio «anti-teismo» militante, dettagliato in numerosi post in cui si autodefinisce partigiano di formazioni denominate «Atei per l’eguaglianza» e «Atei riuniti d’America».
Accanto l’uomo aveva spesso postato dichiarazioni contro il «fondamentalismo di ogni religione».
Sulla sua pagina Facebook Stephen Craig Hickssi si dichiara fan de L’Età della Ragione, il trattatao illuminista di Thomas Paine e di L’Illusione di Dio, il trattato di Richard Dawkins, il polemista ateo inglese che si è sentito in dovere di sconfessare pubblicamente le azioni di Hicks.
Un tragico pasticcio insomma, in cui si intersecano molteplici elementi che farebbero pensare soprattutto alle azioni del solito squilibrato con facile accesso a potenza di fuoco, anche perché la polizia di Chapel Hill indica al momento come movente più immediato una disputa su un parcheggio condominiale.
Ma dato l’attuale contesto, gli omicidi di tre musulmani nell’heartland americana, la provincia più suscettibile alle pulsioni xenofobe, avvenuti – per di più – nel giorno in cui Obama chiedeva ufficialmente poteri di guerra al congresso per ampliare il conflitto mediorientale, non possono inevitabilmente che portare anche a considerazioni politiche.
Sui social media la violenza ha scatenato un fitto dibattito sul clima di odio e sistematico sospetto fomentato, come molti hanno indicato, da emittenti come Fox News.
Le destre dal canto loro hanno un ideale casus belli per attaccare più apertamente il cosiddetto «estremismo ateo» di recente sempre più spesso denunciato come perniciosa aberrazione.
Dopo il «caso Hicks» lo scetticismo antireligioso entra ufficialmente a far parte della soddisfatta retorica contro un presunto, comodissimo, estremismo laico.
In questo paese, dove nei sondaggi sulle qualità di ipotetici candidati presidenziali «non credente» è la categoria che riscuote minori preferenze in assoluto (dopo «infedele», «drogato» e «omosoessuale») è in corso una strumentalizzazione, che costituisce un vero regalo ai partigiani dei fondamentalismi speculari e dello scontro fra civiltà religiose.
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