Visioni

Amalie Grè si tinge di jazz

Amalie Grè si tinge di jazzAmalia Grè

Note sparse Il ritorno della cantante, designer pittrice nel segno di un disco di standard: «Beige».

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 18 dicembre 2019

Cantautrice, designer, pittrice, le vite artistiche di Amalia Grè sono tante, sempre nel segno della curiosità. Sul versante discografico ha giocato al risparmio: solo due album – il primo eponimo nel 2003 contiene il suo brano forse più noto Io cammino di notte da sola, il secondo Per te (2006) l’ha vista anche protagonista sul palco del festival di Sanremo. A seguire una raccolta di remix, tanta attività live e varie mostre, tra le quali In My Secret Place ideata da Massimo Cotto. Beige non contiene materiale inedito, ma è un omaggio al jazz – la sua grande passione: Amalia è stata infatti allieva di Betty Carter nel suo periodo newyorkese. Undici cover, riletture in punta di voce con arrangiamenti discreti e eleganti (a volte anche troppo…), dove spicca l’omaggio a Charles Mingus attraverso Goodbye Pork Pie Hat e a Billie Holiday nel classico You Go To My Head.

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