È stata siglata ieri l’intesa tra la ministra del Lavoro, Marina Calderone, e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per ampliare le coperture assicurative Inail degli studenti. Una disposizione resasi necessaria dopo che, nelle scorse settimane, è stato negato il risarcimento alla famiglia del giovane Giuliano De Seta perché previsto solo se a subire l’infortunio mortale è il principale percettore del reddito. De Seta, 18 anni, stava svolgendo uno stage di alternanza scuola-lavoro (oggi «Pcto») in azienda quando è stato ucciso da un blocco di metallo.

L’annuncio è stato dato durante un tavolo tecnico nell’ambito degli incontri sulla salute e sulla sicurezza previsti dal Miur. Il tavolo specifico sulla questione alternanza lavoro, sebbene urgente, ancora non c’è. «L’alternanza scuola lavoro è un tema particolarmente sensibile che non può essere affrontato con questa metodologia: oggi non abbiamo partecipato ad un tavolo, ma siamo stati semplicemente auditi. Ad oggi non è stato aperto nessun tavolo di confronto. Per questo – affermano la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli – ci auguriamo che nei prossimi incontri ci siano le condizioni per un confronto reale e non una discussione con tutte le parti sociali non tenendo in considerazione la rappresentanza delle stesse».

Per Cgil e la Flc – Cgil è «indispensabile rivedere alla radice il nesso tra istruzione, formazione e lavoro, ridefinendo i limiti e gli obiettivi delle esperienze di apprendimento in contesto lavorativo che devono essere del tutto coerenti con il percorso di formazione e non viceversa». Anche per la Cisal «senza adeguate misure di sicurezza e senza adeguate misure assicurative, è meglio abrogare l’obbligatorietà di questa attività formative». Mentre per Marco Carlomagno, Segretario Generale Flp e Cse «lo strumento dell’Alternanza scuola-lavoro deve essere rivisto»