Alta partecipazione allo sciopero generale dei sindacati di base
Oggi la manifestazione nazionale Eurostop a Roma La polizia carica i docenti dei Cobas davanti al ministero dell’Istruzione: due ricoverati
Oggi la manifestazione nazionale Eurostop a Roma La polizia carica i docenti dei Cobas davanti al ministero dell’Istruzione: due ricoverati
Alta adesione allo sciopero generale dei sindacati di base. Percentuali notevoli in tutti i comparti, sia del pubblico che del privato, altissime in alcuni storici settori, con punte superiori al 90 per cento nei trasporti.
Ma le manifestazioni – soprattutto a Roma – sono state tutt’altro che semplici. Gravissimo quanto accaduto in mattinata davanti al ministero dell’Istruzione a viale Trastevere, dove si erano radunati i militanti di Cobas e Unicobas per un corteo autorizzato verso Montecitorio. La polizia ha caricato e due manifestanti – di cui un insegnante – sono rimasti feriti e sono ancora ricoverati in osservazione.
SCENE SIMILI AL MINISTERO dell’Economia dove manifestava l’Usb. Nonostante fosse stato preventivamente concordato con la Questura un breve corteo fino al ministero dello Sviluppo Economico, le forze dell’ordine hanno impedito ai manifestanti di muoversi da via XX Settembre dove hanno potuto tenere unicamente po un’assemblea pubblica.
Cortei, presidi e assemblee Usb si sono tenute in tutta Italia, da Bologna a Firenze, da Palermo a Torino, da Milano a Pisa, da Napoli a Venezia e tante altre città. Slogan contro la legge di bilancio e la precarietà e richieste di stabilizzazioni e aumenti contrattuali.
L’USB TORNERÀ IN PIAZZA oggi pomeriggio a Roma per la grande manifestazione nazionale di Eurostop, partenza alle 14 da piazza Vittorio e corteo fino a piazza Madonna di Loreto.
Di «notevole successo» parla anche il portavoce nazionale dei Cobas Piero Bernocchi, secondo cui nelle principali città sono stati «bloccati i trasporti» e nella scuola ha aderito il 25 per cento dei lavoratori e lavoratrici. «Buoni risultati – prosegue – anche nella sanità, pubblico impiego, telecomunicazioni, lavoro privato».
BERNOCCHI DENUNCIA poi «l’ignobile aggressione poliziesca al ministero dell’Istruzione contro docenti e Ata: la prendiamo per quel che è, una dichiarazione di guerra nei confronti dei lavoratori della scuola che non resterà senza conseguenze». Gli scioperanti nella scuola hanno chiesto aumenti che recuperino almeno il 20 per cento di salario perso nell’ultimo decennio, l’immediata assunzione dei vincitori del concorso, degli abilitati e dei precari con tre anni di servizio su tutti i posti disponibili in organico, il potenziamento degli organici Ata, le immissioni in ruolo sui posti vacanti e il ripristino delle supplenze temporanee.
SEMPRE A ROMA LA RETE “La salute non si appalta” e le Clap (camere del lavorato autonomo e precario) hanno manifestato sotto il ministero della Salute chiedendo stabilizzazioni e di ricomporre le differenze contrattuali. Una delegazione ha ottenuto un incontro con i rappresentati del ministero.
Sono Roma e Venezia le città che hanno registrato più disagi per gli utenti del trasporto pubblico. Ma anche a Milano, dopo un inizio di giornata con i bus regolari, si sono registrate difficoltà per gli utilizzatori dei treni della società Trenord, azienda di trasporto ferroviario lombarda.
Nella Capitale si sono formate lunghe code di auto a causa sia dell’effetto annuncio sia della chiusura, subito dopo il termine della prima fascia di garanzia (le 8.30), di tutte le metropolitane e delle linee ferroviarie urbane. Ci sono state inoltre riduzioni di corse per gli autobus con lunghe attese alle fermate. Secondo l’Atac a Roma ha scioperato il 28,9 per cento dei lavoratori dell’azienda, quasi uno su tre. Nonostante l’apertura dei varchi del centro si è registrato un considerevole aumento del traffico.
DISAGI SIGNIFICATIVI sono stati registrati a Venezia soprattutto per l’inattesa alta adesione allo sciopero dei lavoratori dei vaporetti. Per ridurre i problemi, il prefetto di Venezia ha firmato un decreto di precettazione per i dipendenti della società di trasporto veneziana. Una misura contestata come «provocazione dell’ultimo minuto» dall’Usb.
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