Visioni

Alt-J, la riscossa degli antidivi

Alt-J, la riscossa degli antidiviGli Alt-J sul palco della Cavea del Parco della Musica di Roma – Auditorium Parco della Musica

Live Un' ora e una quarto di concerto per la band inglese che ieri ha infiammato il pubblico dell'Auditorium di Roma e stasera replica a Bari

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 giugno 2022

Tre pedane sul palco: due tastiere, una chitarra e una batteria, e un grande schermo alle spalle. Così si presentano al pubblico, nello specifico quello accorso in massa ieri all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Joe Newman, Gus Unger-Hamilton e Thom Sonny Green, insieme noti come Alt-J.

Abituati a una spettacolarizzazione dell’evento musicale – che purtroppo diventa spesso più mediatico e “visuale” -, trovarsi di fronte tre personaggi come quelli di cui sopra sembra quasi anacronistico, quasi anti-storico, perché l’aspetto e l’atteggiamento della band è lontano anni luce da quello della rock o popstar che dir si voglia, anzi rasentano quasi il “nerdismo”, se ci passate il termine.

Ma tutto sono tranne che nerd, perché una volta con gli strumenti in mano e i microfoni di fronte dimostrano di saperci davvero fare, e di essere di un livello “altro”, perché, come appunto detto, qui è la musica e la loro capacità di creare suoni, armonie e melodie fuori dagli schemi a dettare la linea, niente altro. Un’ora e un quarto o giù di lì di concerto che ha entusiasmato l’audience, in grandissima parte giovanissima, il che a noi un po’ più navigati dà ancora qualche speranza di ravvedimento da un mainstream che vuole trapper, rapper, “reggaetonisti” e “supposti” rocker trainare il panorama nostrano.

SI PARTE alle 21.30 con Bane, il brano che apre il loro ultimo lavoro, uscito lo scorso febbraio e intitolato The Dream, e si prosegue con Every Other Freckle da This Is All Yours, il disco del 2014 che avrebbe dovuto confermare lo spettacolare esordio di due anni prima, An Awesome Wave, ma che riuscì solo parzialmente nell’impresa.

Ma sono proprio i brani del nuovo lavoro e del disco di debutto a catalizzare l’attenzione del pubblico e a caratterizzare la track-list del concerto, con qualche sortita dai due dischi nel mezzo, il citato This Is All Yours e il notevole Relaxer (con la splendida In Cold Blood), pubblicato ormai ben cinque anni fa, nel 2017. Venti i pezzi in scaletta, compresi i tre “bis”, da Tesselate a Bloodflood, da Fitzpleasure a Matilda, da Taro alla conclusiva Breezeblocks (tutti tratti da An Awesome Wave, a riprova che un esordio così non è mai facile da ripetere), da U&Me a Philadelphia fino a Hard Drive Gold, inseriti nel recente The Dream.

Alle 22.45 si spengono gli amplificatori, si accendono le luci e gli Alt-J salutano le circa 4mila persone presenti, e all’uscita si vedono solo facce soddisfatte e si ascoltano commenti di apprezzamento. Stasera si replica al Locus Festival di Bari, mentre il 12 novembre gli Alt-J torneranno in Italia per una data al Forum di Assago.

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