All’inferno e ritorno con Myss Keta
Note sparse Icona sulla scena milanese da cinque anni, approda al suo primo progetto discografico «Una vita in Capslock», tra beat pulsanti e frenesie metropolitane
Note sparse Icona sulla scena milanese da cinque anni, approda al suo primo progetto discografico «Una vita in Capslock», tra beat pulsanti e frenesie metropolitane
Capello biondo e mascherina – i più cattivi parlano di una Lady Gaga ’de noantri’- ma il percorso di Myss Keta è decisamente più complesso. Regina e icona di una scena tra rap e elettronica iniziata nel 2013 a Milano, porta ora a coronamento il progetto musical-video-estetico con il suo primo album. Tredici tracce con un filo conduttore: la discesa nei gironi danteschi dell’inferno, in un percorso condito da beat pulsanti, frenesie e doppi sensi cadenzati da una voce che si fa chioccia e sensuale (è stata doppiatrice di film erotici) e molto ironica. I pezzi Stress, Botox, Ultima botta a Parigi sono lì a dimostrarlo.
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