Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 9 febbraio 2014
Katia BonchiGENOVA
Trecento, forse 400 lavoratori. A tanto ammonterebbero secondo i sindacati gli esuberi che stanno per investire lo stabilimento Ilva di Cornigliano, fabbrica simbolo di ciò che rimane di una città che fu industriale. Una doccia fredda arrivata tre settimane fa quando l’azienda ha comunicato di non essere in grado di mantenere i «numeri» occupazionali previsti dall’accordo di programma. Un accordo che risale al 2005, anno in cui la città decise di investire sulla salute dismettendo l’area a caldo. In cambio i lavoratori ottennero precise garanzie e i 650 dipendenti fuoriusciti vennero occupati altrove. Erano altri anni, non c’era la crisi...