Marshal McLuhan ha descritto la nostra età come il tempo in cui bisogna superare gli steccati e cancellare le vecchie categorie. E ha aggiunto che quando due elementi distanti vengono fatti interagire in modi nuovi, le scoperte possono essere sorprendenti. Pensava ai media elettrici, McLuhan, alla televisione e alla radio, e vedeva in essi un enorme potenziale, negativo o positivo, a seconda delle scelte.
Difficile, ahimè, vedere qualcosa di positivo in una televisione che si barrica sempre più nei confini dell’intrattenimento, o che si rassegna al sensazionalismo delle risse da talk show. I grandi passi avanti dal punto di vista culturale, dovuti anche a un utilizzo lungimirante del medium televisivo, hanno infatti lasciato il campo alla diffusa percezione che la televisione non debba svolgere un decisivo ruolo educativo e sociale.Scienziati, scrittori, artisti tra i firmatari di una petizione contro l’ipotesi chiusura

QUALCOSA è sembrato cambiare in questo paese durante la pandemia, con il caso, ad esempio, del programma Maestri di Edoardo Camurri, disegnato in parte per sopperire al vuoto causato dalla chiusura delle scuole e dai limiti della didattica online, dall’altro per suggerire nuove interazioni tra i campi del sapere, attraverso interviste mirate con ospiti di spessore. Conclusa quella stagione, Camurri ha proseguito il percorso con un programma seguitissimo e amato da un pubblico vasto ed eterogeneo: Alla scoperta del ramo d’oro (su Rai 3 e Rai Storia), che prende il nome dal famoso studio dell’antropologo James Frazer.

IN QUESTO, saperi vari, dal pensiero magico e religioso a quello scientifico, vengono messi a confronto per l’avanzamento della società. Scelte recenti della Rai in termini di palinsesti vorrebbero porre fine a questa esperienza. La notizia che stia per esser cancellato proprio il programma culturale di punta del servizio pubblico è trapelata sui social, suscitando subito sconcerto e indignazione. Scienziati e intellettuali come il Nobel Giorgio Parisi, i filosofi Michele Ciliberto e Maurizio Ferraris, il poeta Gabriele Frasca, ma anche personaggi pubblici come il cantautore Jovanotti e il maestro e scrittore Franco Lorenzoni, hanno firmato l’appello lanciato da Lina Bolzoni e Francesca Rigotti per fermare la decisione sconsiderata e inspiegabile.
La petizione è divenuta poi pubblica su change.org. Nel giro di poche ore ha raccolto migliaia di firme e numerosi attestati di stima nei confronti del conduttore televisivo e radiofonico, e della sua importante missione.