Un nuovo spazio, il Teatro Chimera, accoglie in residenza il lametino gruppo Mammut, fornendogli l’occasione di restituire agli spettatori di Primavera dei Teatri il frutto di questi giorni di lavoro. Così, mentre a Castrovillari dei teatri comunali è incerta la riapertura, il piccolo Chimera con Smart work, scritto da Armando Canzonieri e Gianluca Vetromilo, anche regista, entra nel festival con l’energia di Francesco Rizzo, pedalatore d’assalto e summa dell’odierno sfruttamento, la mattina in un call center e la sera con le pizze a domicilio, senza raggiungere, neanche a dirlo, il reddito sufficiente per vivere. Laureato e masterizzato, facile immaginare per questo giovane disperato la via dell’emigrazione verso un anelato Nord che gli proporrà – ahinoi – la medesima minestra. Accanto ai molti debutti, ospitare segmenti dei processi creativi in corso è una funzione che la XXIII edizione del festival organizzato da Scena Verticale, con la direzione di Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano, ha scelto di moltiplicare. Tra questi, la Donna di dolori di Patrizia Valduga, curata da Antonio Calbi. Un allestimento in divenire, trenta minuti affidati a Daniela Piperno, brava nella tormentata ricerca di dare corpo alla parola poetica, che in questo passaggio calabrese ha visto la stessa Valduga pronunciare in una sorta di prologo e con un pathos infinito i suoi versi struggenti e sotterranei. Il festival si chiude domani.