Tra i «giganti» della prima parte di questa Biennale Musica 2017, quello vero ma fuori forma, Stockhausen, e quello fasullo, Tan Dun, spuntano due acuti pensatori del contemporaneo: Sean Canty e Miles Whittaker del gruppo Demdike Stare. Con laptop e giradischi procedono su una base ritmica tipo «jungle» e immettono campioni presi dallo sperimentalismo musicale del ‘900 e del 2000, compresi frammenti del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza. Lo fanno creando nuove piattaforme sonore, ora accidentate ora distese. Una parte centrale è fascinosissima: ampie ondate di suoni astrali languidi. Spunta ancor più nettamente il Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto...