Lavoro

Alitalia, un anno per venderla

Alitalia, un anno per venderlaLavoratori "di terra" della compagnia – Sabbadini

Trasporto aereo I commissari ascoltati a Montecitorio: "Vogliamo completare l'inverno e scavallare il 2017". Si studiano nuove tratte a lungo raggio, mentre si studiano i costi in vista del nuovo piano industriale.

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 19 maggio 2017

Sarà l’ipotesi, caldeggiata dal sindacato di base Usb, di una manifestazione dei lavoratori Alitalia a Roma il prossimo 27 maggio. O forse il timore di una protesta anche istituzionale, vista l’aperta solidarietà agli addetti, diretti e indiretti, sia del Comune di Fiumicino che della Regione Lazio, firmataria di un protocollo d’intesa con i sindacati confederali per salvaguardare l’occupazione.

Per certo il clima generale sull’ex compagnia di bandiera si è un po’ addolcito.

Ecco così che i tre commissari straordinari, ascoltati a Montecitorio dalle commissioni trasporti e attività produttive, buttano acqua sul fuoco della presunta emergenza: “Stiamo facendo la stagione estiva e vogliamo completare l’inverno e scavallare l’anno – spiega Luigi Gubitosi – stiamo facendo i primi studi sulla stagione estiva 2018, e lasceremo qualcosa a chi arriva”. “Qualcosa” dei 600 milioni assicurati dal prestito-ponte deciso dal governo Gentiloni.

Alitalia sarà venduta, ribadiscono i commissari. Ma intanto si lavora “in un’ottica di totale continuità”. Concetto non dissimile da quello espresso dal ministro Delrio: “I commissari hanno lavorato con grande velocità, il bando è stato pubblicato e ora vediamo chi è interessato. Mi pare che finora la compagnia abbia continuato a lavorare senza alcun disservizio, possiamo trascorrere quest’anno con l’orizzonte di trovare soluzioni”. Intanto si lavora, finalmente, sulle rotte a lungo raggio.

Quanto al tema del costo del lavoro, che tanto ha fatto discutere dopo che le analisi comparate con le altre grandi compagnie europee non hanno rilevato differenze di sorta, l’altro commissario Luigi Paleari ha voluto puntualizzare: “Il tema del costo del lavoro va affrontato con pacatezza, una società si regge essenzialmente sulle persone”. Poi, nel dettaglio: “Il confronto con gli altri vettori va fatto sul costo medio, che non è tanto differente dalle altre compagnie, ma anche sulla quantità”. E allora ecco i numeri: “La forza retribuita full time di Alitalia era pari a 10.134 unità a fine 2015, ed è aumentata di 623 posizioni, a 10.757, nel 2016. Quindi c’è un costo del lavoro molto più alto, e il tendenziale nel 2017 è per un costo del lavoro ancora superiore”.

Tagli in arrivo? Sul punto il deputato dem Emiliano Minnucci segnala: “In generale la risposta dei commissari è positiva, e in particolare il fatto che il commissario Gubitosi abbia parlato con il sindaco di Fiumicino. Continueremo a seguire da vicino tutta la vicenda, perché è strategica per l’economia nazionale, e nello specifico per quella romana e laziale”.

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