Nella sua lunga carriera, la corrispondenza di Battiato con le voci femminili si è caratterizzato per presenze forti e dalla prepotente personalità come Milva e Giuni Russo per arrivare ad Alice. Con l’artista scomparso nell’aprile dello scorso anno, l’interprete forlivese ha mantenuto un rapporto fatto di dischi, collaborazioni estemporanee e perfino un ultimo grande tour insieme, nel 2016. Nel 2020 l’interprete emiliana ha ripreso in mano il repertorio del maestro in un tour Alice Canta Battiato tutt’ora in corso, insieme a Carlo Guaitoli, pianista e direttore d’orchestra, già speciale collaboratore di Battiato stesso per oltre vent’anni. Al tour hanno partecipato molti ensemble, in particolare i Solisti Filarmonici Italiani, che sono stati coinvolti anche nella registrazione in studio dell’album Eri con me (Bmg), uscito proprio in questi giorni.

SONO SEDICI interpretazioni che in virtù di arrangiamenti essenziali, il pianoforte di Guaitoli e l’orchestrazione sinfonica, vanno all’essenza dei brani. Una scaletta scelta insieme a Francesco Messina e che ne rappresentano essenza e percorso: si va da Da oriente e Occidente a Io ci sono per chiudere con Torneremo ancora, l’ultimo pezzo inciso da Battiato. «Ho affidato la conclusione a questa canzone – ha spiegato Alice durante l’incontro di presentazione a Milano – che non ero certa di voler inserire, per rispetto profondo alla sua versione che, pur con un filo di voce, ha trasmesso tanto al mondo». Inevitabile la presenza de La cura: «È un brano talmente potente che quando Franco mi ha fatto ascoltare il provino dissi subito che era un capolavoro. Ha un valore assoluto perché parla dell’amore più elevato che l’essere può provare sul piano più umano. L’amore è una parola a cui ognuno di noi da un significato in base all’esperienza e si manifesta su diversi piani. Franco ha trasmesso amore a vari livelli per tutta la sua vita, soprattutto a livello più elevato, senza citare la parola amore se non in rarissimi casi».