La galleria romana di Simone Aleandri continua a coltivare il piacere delle scoperte. Si tratta spesso d’anelli perduti, senza i quali certe genealogie d’arte apparirebbero imprecise. E si scopre che tali ricerche il più delle volte funzionano meglio in luoghi come questi, dove sono sorrette dall’amore per gli oggetti, che non nei corsi universitari. Cosa sarebbe stato infatti di Alessandro Morani in una di quelle tediose litanie che sono le rassegne scientifiche? Di questo artista discontinuo, ma fondamentale per comprendere la penetrazione dell’estetismo inglese in Italia, Aleandri e il curatore, Francesco Parisi, ci propongono (fino al 24 marzo) un’eccellente selezione....