Aleksandr Solzenicyn, sulle barricate della fraternità
Julij Jul’evic Perevezencev, «Spaventato», 1974 – Rovereto, Mart, Fondo Sandretti del ’900 russo
Alias Domenica

Aleksandr Solzenicyn, sulle barricate della fraternità

Tradotti per Jaca Book "Racconti di guerra", scritti tra il 1993 e il 1999 Snaturamento della madre Russia... Quattro opere tarde dove un orribile presente segnato dal libero mercato si sovrappone ai lontani anni di guerra
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 27 luglio 2014
Ad Aleksandr Solzenicyn (1918-2008) non fu necessario che nel 1970 venisse assegnato il premio Nobel perché la sua fama attraversasse i ferrei confini della patria sua. C’erano già stati i circa quindici anni di lager, scontati tra gli anni quaranta e cinquanta, e poi almeno tre opere dirompenti come Una giornata di Ivan Denisovic (1962), Divisione Cancro (1967) e Il primo cerchio (1969). Si sarebbero di lì a poco aggiunti, insieme all’espulsione e all’esilio nel boschivo e nevoso Vermont, i grandi cicli narrativi, le minuziose cartografie del terrore, i saggi politici, le pagine autobiografiche, i pamphlet. Senza mai trovar pace,...
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