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Al via Sabir, festival dedicato «a chi salva vite nel Mediterraneo»

Al via Sabir, festival dedicato «a chi salva vite nel Mediterraneo»Immagine dal Festival Sabir dell'anno scorso

Dopo le edizioni di Lampedusa e Pozzallo, il Festival Sabir si trasferisce nella città di Siracusa, che a sua volta quest’anno festeggia i 2750 anni dalla sua fondazione. L’inaugurazione sarà […]

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 11 maggio 2017

Dopo le edizioni di Lampedusa e Pozzallo, il Festival Sabir si trasferisce nella città di Siracusa, che a sua volta quest’anno festeggia i 2750 anni dalla sua fondazione.

L’inaugurazione sarà oggi nel salone del comune intitolato a Paolo Borsellino, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Giancarlo Garozzo, di Moni Ovadia e , di Luciana Castellina, presidente onorariadell’ Arci.

Poi la kermesse si snoderà fino a sabato in vari luoghi, in particolare nel cuore di Ortigia, con laboratori, performance teatrali, musica e incontri seminariali come «evento diffuso a partire dalla riflessione sui luoghi simbolo delle porte d’Europa». Il Festival nasce infatti da questa idea e dal nome – Sabir- di una lingua meticcia che si parlava nei porti del Mediterraneo,promosso dall’Arci, insieme alle Acli e alla Caritas italiana, con la collaborazione dell’associazione A Buon Diritto del senatore Luigi Manconi, dei giuristi democratici di Asgi, dei giornalisti di Carta di Roma e dalla Cgil, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, dell’Anci, del Comune di Siracusa, dell’Unar e la mediapatnership della Rai.

Questa terza edizione è ufficialmente dedicata «a tutti coloro che salvano vite umane nel Mediterraneo», e molti di questi protagonisti saranno presenti nei workshop. I due assi centrali della riflessione della tre giorni quest’anno saranno da un lato gli accordi stipulati con i paesi d’origine e transito dei migranti per fermarne le partenze, e dall’altro quello dei minori stranieri non accompagnati, particolarmente numerosi proprio nelle strutture d’accoglienza di Siracusa e provincia.

Come nelle precedenti edizioni, il Festival vedrà una forte partecipazione di esponenti della società civile italiana e internazionale. Ma il programma degli incontri e dei laboratori coinvolgerà soprattutto i giovani, sia attivisti delle associazioni, che ragazzi delle scuole.

Si snoderà con laboratori di videomaking, mostre fotografiche, presentazioni di libri e di film, esposizione di arte e fumetti, seminari di formazione sugli aspetti giuridici delle politice di esternalizzazione delle frontier italiane e europee, sull’agricoltura e i modelli di sviluppo, sui corridoi umanitari e l’accesso al lavoro, sul business delle detenzione dei migranti nell’Unione europea e si chiuderà sabato con la terza assemblea internazionale della rete Alternative mediterranee per studiare nuovi e più giusti piani di intervento sulle migrazioni, del commercio e della cooperazione internazionale tra Europa e Africa.

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