Al via Sabir, festival dedicato «a chi salva vite nel Mediterraneo»
Dopo le edizioni di Lampedusa e Pozzallo, il Festival Sabir si trasferisce nella città di Siracusa, che a sua volta quest’anno festeggia i 2750 anni dalla sua fondazione. L’inaugurazione sarà […]
Dopo le edizioni di Lampedusa e Pozzallo, il Festival Sabir si trasferisce nella città di Siracusa, che a sua volta quest’anno festeggia i 2750 anni dalla sua fondazione. L’inaugurazione sarà […]
Dopo le edizioni di Lampedusa e Pozzallo, il Festival Sabir si trasferisce nella città di Siracusa, che a sua volta quest’anno festeggia i 2750 anni dalla sua fondazione.
L’inaugurazione sarà oggi nel salone del comune intitolato a Paolo Borsellino, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Giancarlo Garozzo, di Moni Ovadia e , di Luciana Castellina, presidente onorariadell’ Arci.
Poi la kermesse si snoderà fino a sabato in vari luoghi, in particolare nel cuore di Ortigia, con laboratori, performance teatrali, musica e incontri seminariali come «evento diffuso a partire dalla riflessione sui luoghi simbolo delle porte d’Europa». Il Festival nasce infatti da questa idea e dal nome – Sabir- di una lingua meticcia che si parlava nei porti del Mediterraneo,promosso dall’Arci, insieme alle Acli e alla Caritas italiana, con la collaborazione dell’associazione A Buon Diritto del senatore Luigi Manconi, dei giuristi democratici di Asgi, dei giornalisti di Carta di Roma e dalla Cgil, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, dell’Anci, del Comune di Siracusa, dell’Unar e la mediapatnership della Rai.
Questa terza edizione è ufficialmente dedicata «a tutti coloro che salvano vite umane nel Mediterraneo», e molti di questi protagonisti saranno presenti nei workshop. I due assi centrali della riflessione della tre giorni quest’anno saranno da un lato gli accordi stipulati con i paesi d’origine e transito dei migranti per fermarne le partenze, e dall’altro quello dei minori stranieri non accompagnati, particolarmente numerosi proprio nelle strutture d’accoglienza di Siracusa e provincia.
Come nelle precedenti edizioni, il Festival vedrà una forte partecipazione di esponenti della società civile italiana e internazionale. Ma il programma degli incontri e dei laboratori coinvolgerà soprattutto i giovani, sia attivisti delle associazioni, che ragazzi delle scuole.
Si snoderà con laboratori di videomaking, mostre fotografiche, presentazioni di libri e di film, esposizione di arte e fumetti, seminari di formazione sugli aspetti giuridici delle politice di esternalizzazione delle frontier italiane e europee, sull’agricoltura e i modelli di sviluppo, sui corridoi umanitari e l’accesso al lavoro, sul business delle detenzione dei migranti nell’Unione europea e si chiuderà sabato con la terza assemblea internazionale della rete Alternative mediterranee per studiare nuovi e più giusti piani di intervento sulle migrazioni, del commercio e della cooperazione internazionale tra Europa e Africa.
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