Rino Gattuso al centro del gruppo, abbracciato, circondato dai calciatori, dal presidente De Laurentiis. La Coppa Italia che va al Napoli contro la Juventus è il trionfo dell’ex leggenda del Milan, che in pochi mesi si è preso l’universo azzurro, dopo il periodo buio con Carlo Ancelotti. Dunque, in Campania finisce il primo trofeo assegnato dopo il Covid-19 che ha obbligato il calcio italiano ed europeo a riscrivere il copione del finale di stagione. Un successo arrivato ai rigori dopo i regolamentari a reti bianche. Un successo meritato. La Juventus di Maurizio Sarri, sotto ritmo, giù di corda, dominata nei 90 minuti, senza un tiro in porta, tranne la conclusione dal limite dell’area su regalo della difesa partenopea.

LO SCRIPT VINCENTE del Napoli ha inizio dalla prima parte di gara, in cui in verità si nota maggiormente la grafica voluta dalla Lega di A, il pubblico virtuale che avrebbe dovuto impedire la noia dai divani di casa. Per il resto, una buona fetta dei primi quarantacinque minuti con la Juve monocorde, palleggio fine a se stesso e Ronaldo parecchio distante dall’area di rigore, mentre il Napoli, con baricentro basso e geometrie convincenti nelle ripartenze, va vicino al gol con Insigne, palo su punizione poco prima della mezz’ora. Mentre è clamorosa l’occasione per Demme al 40esimo minuto, serpentina in area e miracolo di Buffon che si ripete pochi secondi dopo su Insigne, uno dei migliori in campo nella prima frazione di gioco. E nella ripresa il copione non cambia, Napoli preciso e di palleggio, Juventus in difficoltà, senza fiato, idee, forse volontà di far male.

E’ STATO Buffon, migliore in campo dei bianconeri a oltre 40 anni, a salvare la baracca di Sarri, che non è mai stata in grado di fare male. La conclusione più ovvia, anche più giusta, si è avuta nella lotteria dei rigori, senza errori degli azzurri, con due errori (Dybala, Danilo), sino al sigillo finale di Milik. Dunque, a tre giorni dal ritorno del campionato con i recuperi della 27esima giornata è stato assegnato il primo titolo successivo allo scoppio della pandemia.

E a proposito della Serie A,  il presidente della federcalcio, Gabriele Gravina ha rimandato alle prossime ore la definizione della quarantena breve (si attende la conferma del Ministero della Salute), ovvero solo quattro giorni di stop forzato per l’atleta positivo a un tampone, con il resto della squadra ad allenarsi regolarmente ma sottoposto a controlli continui.