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Al gran ballo il futuro della Scala

Al gran ballo il futuro della ScalaM.Vinogradova-I.Vasiliev – foto Brescia e Amisano, cortesia Teatro alla Scala

Danza Cortina ancora fitta sulle nuove nomine per la sostituzione alla direzione del Balletto dell'uscente Makhar Vaziev

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 7 novembre 2015

Una settimana infuocata ha caratterizzato la scena milanese di danza di fine ottobre. A oggi, ancora non si sa chi sostituirà alla guida del Balletto della Scala il russo Makhar Vaziev, sette anni di direzione che hanno significato la rivelazione di tanti giovani talenti e molte nomine. Con Vaziev sono diventati primi ballerini artisti come Nicoletta Manni e Claudio Coviello, che oggi svettano in compagnia, ma anche sono emerse personalità come Vittoria Valerio, una perla la sua recentissima Aurora nella Bella Addormentata di Ratmansky.

Tra i nomi ipotizzati per il posto di direttore sulla stampa e sul web, sono apparsi quelli di Roberto Bolle – ruolo, ha dichiarato l’artista, che amerebbe svolgere in futuro, oggi non facilmente conciliabile con i tanti suoi impegni da étoile, di Heinz Spoerli, di Mauro Bigonzetti, coreografo che aprirà il mese prossimo la stagione di balletto della Scala con una nuova Cenerentola per Bolle e Polina Semionova, di Alessandra Ferri, artista di fecondo spessore, tornata a danzare nel 2013, che dal 6 dicembre sarà Eleonora Duse nella creazione firmata per lei da John Neumeier ad Amburgo. Nulla c’è però di certo.

Intanto per la chiusura dell’Expo la Scala ha presentato il suo Gala des étoiles, ripreso e trasmesso in diretta televisiva e nei cinema di mezzo mondo. Ad aprirlo è stata la sinuosa Lucia Lacarra, romantica nei Three Preludes di Stevenson in coppia con Marlon Dino e orientaleggiante in Light rain di Gerald Arpino. Virtuosismi strappa-applauso per il russo Ivan Vasiliev che insieme all’elegante Nicoletta Manni ha stregato il pubblico con l’energia del suo Don Chisciotte e l’avvolgente lirismo del cult sovietico Spartacus in coppia con Maria Vinogradova.
Svetlana Zakharova al top: ipnotica ne La morte del cigno di Fokine; impeccabile ne Il Corsaro, danzato con tecnica fulgida da Leonid Sarafanov. Bolle ha scelto il Novecento, riservando per sé e la seduttiva

Polina Semionova uno dei passi a due più caldi di Roland Petit, la scena della camera da letto dalla Carmen del 1949. Bolle ha poi danzato Prototype, assolo di Massimiliano Volpini che flirta con la tecnologia per raccontare in un fluire di immagini che hanno infiammato i fedelissimi fans gli hit della carriera del divo italiano. Cast completato con Massimo Murru e Maria Eichwald in Romeo e Giulietta, Alina Somova (Grand pas classique con Sarafanov), Mick Zeni, Melissa Hamilton e Claudio Coviello.

In scena al teatro Carcano negli stessi giorni, il Gala Mara Galeazzi & Friends. Per molti anni Principal Dancer del blasonato Royal Ballet di Londra, Mara Galeazzi, che oggi vive in Oman, ha presentato una serata di grande gusto con alcuni gioielli del balletto contemporaneo di artisti come Christopher Wheeldon, Wayne McGregor, Forsythe. Lei stessa ha danzato l’assolo Ossein di McGregor, un pezzo pungente, dalla qualità di movimento animata da tensioni contrapposte. Un’artista, e nei paesi anglosassoni Principal dancer equivale a étoile, invitata in Italia troppo poco.

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