Al Consiglio di Stato nessun ricorso contro il Tar del Lazio
Open Arms Il Viminale si oppone all'autorizzazione all'ingresso in acque italiane
Open Arms Il Viminale si oppone all'autorizzazione all'ingresso in acque italiane
«Nessun ricorso è stato presentato al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio», è quanto trapelato ieri da Palazzo Spada. Il Tar lo scorso 14 agosto ha disposto la sospensione del divieto di ingresso nelle acque italiane dell’Open Arms. Divieto deciso dal Viminale e cofirmato dai ministri Toninelli e Trenta. Il titolare dell’Interno, Matteo Salvini, da una settimana ripete di aver dato mandato all’Avvocatura di Stato per impugnare la decisione.
Per adesso, quindi, continua a valere quanto deciso dal presidente Leonardo Pasanisi: rilevato un «vizio di eccesso di potere per travisamento dei fatti e di violazione delle norme di diritto internazionale del mare in materia di soccorso», è stato disposto d’urgenza l’annullamento del divieto.
Del resto l’Avvocatura, per procedere, deve avere il via libera da Palazzo Chigi. Sabato, nel pieno della crisi di governo, dal Viminale avevano ammesso: «L’indirizzo politico del ministro Salvini è diverso da quello del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte». Per poi ribadire: «Già lunedì il ministro auspica novità a proposito del ricorso sulla decisione del Tar del Lazio. La stragrande maggioranza dei cittadini italiani è per la linea della fermezza». L’atto del presidente del Tar del Lazio potrà essere appellato anche dopo il 9 settembre, quanto il Tar nella sua composizione collegiale deciderà se confermare o revocare l’ordinanza d’urgenza, che intanto resta esecutiva.
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