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Airbnb lancia il portale che permette di ospitare gratuitamente i rifugiati

Airbnb lancia il portale che permette di ospitare gratuitamente i rifugiati

Milano L'esperimento che invita i proprietari di case a un gesto di ospitalità solidale è stato lanciato ieri a Palazzo Marino. L'assessore Pierfrancesco Majorino aderisce e vuole estendere l'iniziativa anche ai milanesi in difficoltà

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 6 luglio 2017

Airbnb, appoggiandosi sulla generosità di alcuni suoi utenti, ha avuto un’idea lodevole che fa guadagnare parecchi punti alla sua immagine. Invitare i proprietari a mettere a disposizione gratuitamente la propria casa per aiutare persone in difficoltà. L’iniziativa assume un risvolto politico particolare, perché è rivolta ai migranti.

“Quando offri un riparo temporaneo ai rifugiati a causa di guerra o persecuzioni, li auti a salvarsi e a rifarsi una vita”, si legge sul portale dedicato (www.airbnb.com/welcome).

Joe Gebbia, con-fondatore di Airbnb, la pensa così: “E’ facile sentirsi impotenti di fronte alle grandi sfide globali come quella dei rifugiati ma ci sono azioni che chiunque di noi può fare e che possono fare la differenza. Il semplice atto di aprire la propria casa per poche notti può cambiare la vita a una persona che ha dovuto lasciarsi tutto alle spalle”.

L’esperienza è cominciata nel 2012 negli Stati Uniti dopo i disastri provocati dall’uragano Sandy, quando alcuni utenti di Airbnb si sono offerti di alloggiare gratuitamente gli sfollati rimasti senza casa.

Il progetto mondiale è stato lanciato ieri a Milano, a Palazzo Marino, perché la città si sarebbe distinta come modello dell’accoglienza. Sono cento i cittadini milanesi già disposti ad offrire gratuitamente un alloggio ai migranti che sono “legalmente” in attesa di ricevere un permesso di soggiorno. In Italia l’accoglienza sarà organizzata dalla comunità di Sant’Egidio e dall’associazione Refugees Welcome – altrove sono state selezionate altre Ong certificate per contattare i cittadini disponibili – e il Comune di Milano ha deciso di aderire. “C’è un’Europa che blinda le frontiere e un’Europa che non si gira dall’altra parte, anche in questa scommessa noi ci siamo”, ha scritto su facebook l’assessore ai servizi sociali Pierfrancesco Majorino che vuole estendere l’iniziativa anche ai “milanesi in difficoltà”.

Partecipare è semplice. Basta segnalare sul portale la propria disponibilità specificando con quale frequenza e per quanti e quali giorni si intende aprire la propria casa ai rifugiati.

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