«Air Italy come Alitalia». In 200 in corteo a Roma
Economia Dopo le lettere di licenziamento i sindacati chiedono almeno 12 mesi di ammortizzatori. I lavoratori: serve un decreto.
Economia Dopo le lettere di licenziamento i sindacati chiedono almeno 12 mesi di ammortizzatori. I lavoratori: serve un decreto.
La compagnia aerea Air Italy, ex Meridiana, è finita in liquidazione nel febbraio del 2020 dopo il fallimento del piano di rilancio tentato dall’Aga Khan (proprietario di Meridiana) insieme con il socio Qatar Airways. Aperta la procedura di liquidazione, i 1320 dipendenti sono stati messi in cassa integrazione ed è cominciata la trattativa tra sindacati, azienda e governo per trovare uno sbocco. Il confronto tra le parti si è concluso a fine dicembre 2021, quando Air Italy, che ha sede nell’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda e base operativa in quello di Milano-Malpensa, ha dichiarato chiusa la procedura di liquidazione e reso ufficiale la decisione di rinunciare alla cassa integrazione in atto dal febbraio del 2020. Le lettere di licenziamento per tutti i 1320 dipendenti sono partite ai primi di questo mese.
I lavoratori però non mollano. In duecento ieri hanno sfilato a Roma «per l’occupazione, che è un diritto», come hanno gridato lungo il corteo che dal Colosseo si è snodato sino a piazza Santi Apostoli. «Draghi e i suoi ministri – dicono i dipendenti Air Italy – si assumano, di fronte a una delle più importanti vertenze nazionali, le loro responsabilità. Ci trattino con lo stesso metro di misura usato per i dipendenti Alitalia». Pieno sostegno da parte delle segreterie nazionali del settore trasporti di Cgil, Cisl e Uil e da parte dei sindacati autonomi di piloti, personale di volo e addetti a terra. «Chiediamo – dicono Cgil, Cisl e Uil – che il caso dei lavoratori di Air Italy sia ricompreso, con un emendamento, nel decreto che il governo sta elaborando a sostegno dei comparti del turismo e dei trasporti, duramente colpiti dalla pandemia».
Le richieste dei dipendenti ex Meridiana e dei rappresentanti sindacali sono precise, come è emerso dal faccia a faccia dell’altro ieri a Cagliari con la Regione Sardegna e come ribadito ieri nel corso della manifestazione a Roma. Sta tutto scritto nel documento indirizzato dai sindacati ai ministri del lavoro Andrea Orlando, dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e dei trasporti Enrico Giovannini: «Riconvocazione del tavolo di trattativa; blocco dei licenziamenti e proroga della cassa integrazione per un periodo di 12 mesi; sostegno al reddito al pari di quanto s’è fatto per gli ex lavoratori di Alitalia o, in alternativa, uno strumento straordinario, della durata di 36 mesi, per il settore del trasporto aereo finalizzato al sostegno dei lavoratori e delle imprese, che preveda anche garanzie per il mantenimento delle licenze di volo e dei brevetti». Messaggio che ieri dai megafoni è stato rivolto direttamente a Palazzo Chigi.
«Chiediamo un intervento del presidente del consiglio – dicono i dipendenti Air Italy – . Nell’incontro che il governo convocherà nei prossimi giorni con le Regioni Sardegna e Lombardia insisteremo perché si esca dall’attendismo sinora mostrato dall’esecutivo. Servono decisioni nette, per risolvere la nostra vertenza ma anche per rilanciare l’intero settore del trasposto aereo».
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