Visioni

Agli albori della ludomusicologia

Super Mario Bros, 1985Super Mario Bros, 1985

Libri Lo studio della musica per videogiochi in un libro di Licia Missori preceduto un anno fa da un volume di Mario Petillo

Pubblicato un giorno faEdizione del 12 novembre 2024

In Italia lo studio della musica per videogiochi è stato finora un po’ trascurato sia dalla critica videoludica sia da quella musicale. Questo, nonostante la rilevanza delle musiche e anche degli effetti sonori videoludici nella cultura di massa.

Prova a rimediare Musica per videogiochi. La nascita della ludomusicologia e il mito di Kōji Kondō di Licia Missori (edizioni Dedalo, 2024), dedicato a Kōji Kondō compositore delle musiche di serie Nintendo come Super Mario Bros. e The Legend of Zelda.

Non è l’unico tentativo in questo senso: nel 2023 è uscito L’aria del cristallo. L’opera di Nobuo Uematsu in Final Fantasy di Mario Petillo (Ledizioni). I due libri condividono sia il taglio piuttosto introduttivo sia l’impianto, dove una prima parte dedicata alla musica per videogiochi in generale è seguita da una seconda incentrata su uno specifico autore giapponese, Nobuo Uematsu per Petillo e Kondō per Missori, di cui vengono infine analizzati alcuni brani. Ma in Uematsu, e quindi in Petillo, la musica contribuisce alla narrazione in giochi con storie lineari, combattimenti a turni e sequenze cinematografiche non interattive.

MENTRE in Kondō, e quindi in Missori, la musica contribuisce all’azione stessa, all’interazione con il mondo videoludico. Anche per questo il libro di Missori può porre l’attenzione su caratteristiche specifiche della musica per videogiochi.

C’è e soprattutto c’era in passato (come nota anche Petillo) uno stretto rapporto con i limiti tecnologici dell’hardware. C’è l’uso dei leitmotiv, ma questa è una tecnica che viene dal teatro ed è ben presente anche in Uematsu e nel cinema. Come scrive però Missori, la musica dei videogiochi è profondamente diversa da quella lineare che troviamo appunto nel cinema: «poiché in qualsiasi videogioco la musica è di fatto determinata dalle azioni compiute, il semplice fatto di giocare implica la partecipazione attiva a un’interazione musicale».

Quando giochiamo suoniamo ogni volta una musica diversa e unica, e quindi «la game music vera e propria può essere ascoltata e vissuta soltanto all’interno del gioco, con la sua dinamicità, la sua durata imprevedibile e il suo corredo di effetti sonori».

Per questo lo studio della musica per videogiochi ha bisogno di un approccio specifico, quello della ludomusicologia. E il libro di Missori e l’opera di Kondō sono ottimi punti di partenza per capire questo approccio.

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