Le giornaliste e i giornalisti dell’agenzia Dire, insieme ai colleghi grafici, ieri hanno organizzato un sit-in di protesta di fronte alla sede della redazione romana e hanno ottenuto una larga solidarietà da parte dei partiti dell’opposizione e dei sindacati. La loro è una vertenza a difesa dell’occupazione, e per la continuità del lavoro di informazione primaria, messo a rischio dai licenziamenti voluti dall’azienda che ha tra l’altro voluto anche delle sospensioni definite dai giornalisti e dai grafici «illegali».

«Dopo i 14 licenziamenti immotivati e illegittimi di Natale – hanno spiegato i lavoratori – nella notte del 31 dicembre l’amministrazione della Com.E., società editrice dell’agenzia Dire, ha comunicato tramite mail a 17 giornalisti della sede di Roma la sospensione dal lavoro con effetto immediato e senza retribuzione. Un atto gravissimo e senza alcun precedente e fondamento giuridico, oltre che assurdo per tempi e modi. Da parte di tutti i dipendenti c’è grande preoccupazione per il proprio futuro. Non possono essere i lavoratori della Dire a pagare gli errori delle proprietà che si sono succedute negli ultimi anni».

Le opposizioni presenteranno due interrogazioni parlamentari al governo . Il partito Democratico, a firma di Andrea De Maria, Piero De Luca e Piero Fassino, chiederà quali iniziative intenda assumere «per favorire la continuità aziendale e la salvaguardia del posto di lavoro per tutti i dipendenti e come intenda agire per consentire la erogazione dei finanziamenti pubblici sospesi, nonché l’accesso ai bandi 2024» hanno detto Sandro Ruotolo, responsabile Informazione della Segreteria nazionale del Pd e il deputato Andrea De Maria.

Alleanza Verdi e Sinistra presenterà un’interrogazione in cui chiederà il reintegro «immediato» degli esuberi e la conservazione di tutti i posti di lavoro.» ha detto Peppe De Cristofaro (Avs)
«Parliamo di un’azienda particolare, una testata giornalistica, un’agenzia di stampa e oggi c’è un problema nel nostro Paese di pluralismo – ha detto il presidente M5s Giuseppe Conte anche lui intervenuto al sit-in – Stiamo andando verso una concentrazione oligopolistica, e io come leader di una forza politica lo devo assolutamente denunciare».

«Non dimentichiamo – ha aggiunto Angelo Bonelli coportavoce dei Verdi – anche quello che sta accadendo all’Agi dove il senatore Angelucci vorrebbe rilevare l’Agenzia, il cosiddetto re delle cliniche private, della Lega. Un problema molto serio di un governo che con la legge bavaglio vuole impedire ai giornalisti di fare il proprio lavoro». «Il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini deve intervenire – ha detto la segretaria nazionale Slc-Cgil Giulia Guida– e noi siamo pronti ad incontrarlo». «Ci attiveremo con il governo per verificare la possibilità della convocazione di un tavolo» ha detto il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.

Oggi una delegazione di lavoratori sarà ricevuta dal presidente della commissione Editoria della Camera Federico Mollicone (Fdi).