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Agenas, arriva un commissario in conflitto di interessi

Agenas, arriva un commissario in conflitto di interessiLa sede a Roma dell'Agenas

Nomine All’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) arriva un commissario. Il prescelto dal ministro della Salute Roberto Speranza sarà con tutta probabilità Domenico Mantoan, direttore generale dell’area Sanità della […]

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 aprile 2020

All’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) arriva un commissario. Il prescelto dal ministro della Salute Roberto Speranza sarà con tutta probabilità Domenico Mantoan, direttore generale dell’area Sanità della Regione Veneto e presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco. La decisione di commissariare l’Agenzia è contenuta nel cosiddetto «Dl liquidità», il pacchetto di norme per l’accesso al credito che il governo ha pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.

Secondo le indiscrezioni circolate, alla nomina serve a questo punto solo il via libera delle Regioni. Non dovrebbero esserci problemi perché Mantoan, che affianca Zaia in Regione da un decennio, è gradito soprattutto a destra. Secondo il decreto, Mantoan potrà mantenere i tre incarichi senza cumularne i compensi. Il nuovo commissario avrà come compito principale quello di supportare le regioni nel fronteggiare l’emergenza Covid-19 potenziando la rete ospedaliera.

Per l’Agenzia finisce così un’impasse iniziata il 10 dicembre 2019, quando il ministro Speranza sollevò dall’incarico il precedente presidente Francesco Bevere in nome dello spoil system e non riuscì a nominare un successore per l’opposizione incontrata nella conferenza Stato-Regioni. Dall’esonero di Bevere, l’Agenzia è stata costretta all’immobilismo, con il mancato rinnovo di diversi incarichi a termine che ne hanno depotenziato le già scarse forze. L’Agenas, che sulle brochure di presentazione stampa il motto «Misurare per migliorare», è un’istituzione poco conosciuta. Ma soprattutto in questo frangente avrebbe dovuto svolgere un ruolo cruciale.

Ad esempio, l’Agenas deve fornire il supporto tecnico alle regioni per la predisposizione dei servizi sanitari territoriali e delle reti ospedaliere. Ma con l’agenzia bloccata, la riorganizzazione in corsa delle reti necessaria per rispondere allo tsunami di malati di Covid è avvenuta senza il suo supporto tecnico (e la relativa vigilanza). Il commissario arriva tardi e in conflitto di interessi: dovrà valutare le strategie che egli stesso, come direttore regionale, ha elaborato.

Altra funzione dell’Agenas è la valutazione dell’efficacia dei dispositivi medici. Sarebbe toccato all’Agenzia fornire i pareri qualificati sull’uso delle mascherine protettive, su cui le regioni si sono mosse in ordine sparso in assenza di chiari indirizzi tecnico-scientifici. Ma il lavoro di valutazione dei dispositivi medici oggi procede a rilento, visto che molti dei tecnici che se ne occupavano sono a casa senza contratto.

Sempre all’Agenas tocca elaborare il Programma Nazionale Esiti, il monitoraggio annuale delle prestazioni sanitarie delle strutture ospedaliere, consultabile da tutti sul sito dell’Agenzia e necessario per la programmazione sanitaria regionale. Il Programma sarà utilissimo per valutare la risposta all’emergenza Covid-19 da parte delle strutture sanitarie e individuarne i punti deboli. Ma con un commissario diviso in tre e un organico rimaneggiato l’obiettivo di «misurare per migliorare» resterà uno slogan per i depliant.

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