Ageev, monologhi narrati di un Io malato
Rendering da un disegno di Ivan Leonidov per la mostra «La città d’acciao. Mosca 1917-1937» (Palazzo Lanfranchi, Pisa, 2017)
Alias Domenica

Ageev, monologhi narrati di un Io malato

Letteratura russa Il testo arrivò nel 1934 via posta a una rivista parigina di esuli russi, firmato da un nome di comodo: da tempo introvabile, «Romanzo con cocaina», ritradotto da Gog
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 1 novembre 2020
«Avevo cinque anni quando L’incantatore fu scritto e la mia presenza era più che altro una fonte di disturbo nel nostro appartamento parigino e nelle pensioni della Costa Azzurra, e mio padre si ritirava nel bagno del nostro modesto appartamento per lavorare in pace, dopo avere generosamente dedicato del tempo a giocare con me». Così il figlio Dmitri rievoca – in calce alla novella da lui tradotta in inglese e date alle stampe in America nel 1986 – la stesura di quello che, a detta di Vladimir Nabokov, può considerarsi «il primo, piccolo palpito di Lolita». In quello stesso testo,...
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