Afroamericani uccisi: una lunga strage per niente silenziosa
È il 9 agosto del 2014 a Ferguson, Missouri, quando Mike Brown, teenager afroamericano viene ucciso da un agente di polizia. L’evento scatenerà le proteste. La polizia promette un’inchiesta. Lo […]
È il 9 agosto del 2014 a Ferguson, Missouri, quando Mike Brown, teenager afroamericano viene ucciso da un agente di polizia. L’evento scatenerà le proteste. La polizia promette un’inchiesta. Lo […]
È il 9 agosto del 2014 a Ferguson, Missouri, quando Mike Brown, teenager afroamericano viene ucciso da un agente di polizia. L’evento scatenerà le proteste. La polizia promette un’inchiesta. Lo scorso novembre il Grand Jury decise che non c’erano prove sufficienti per il rinvio a giudizio dell’agente che il 9 agosto sparò e uccise Mike Brown, 18enne afroamericano e disarmato.
Ci furono proteste immediate in tutto il paese, con nuovi scontri e nuovi feriti.
Il 21 novembre a Brooklyn, New York viene ucciso un altro ragazzo afroamericano. La vittima è Akai Gurley,ucciso da un poliziotto che avrebbe sparato «accidentalmente» al petto del ragazzo. Il giovane stava uscendo di casa con la fidanzata. L’agente, una recluta, spiegherà di essere stato «spaventato da questa figura che è comparsa all’improvviso nel buio».
Nel frattempo, poco dopo, a dicembre, viene assolto un altro poliziotto, accusato di aver soffocato, nel luglio precedente, Eric Garner, afroamericano reo di vendere sigarette per strada. In un video che ha fatto il giro del mondo si è potuto vedere il gesto del poliziotto ed ascoltare le ultime parole della vittima, «Sto soffocando», divenute ben presto virali sul web e simbolo delle proteste che segurianno. Contro la decisione del giudice si era espresso anche il sindaco di New York, Bill de Blasio.
E proprio contro il sindaco avrebbero di lì a poco polemizzato le forze dell’ordine di New York, quando in occasione della morte per strada di due agenti, uccisi da uno squilibrato afroamericano, girarono le spalle al passaggio del sindaco. Un comportamento che venne reiterato anche in occasione del funerale di uno dei due agenti, a testimoniare un clima di fuoco tra politici democratici e forze di polizia.
Negli stessi giorni di dicembre è il turno di Rumain Brisbon, 34enne, afroamericano, disarmato. Ucciso dalla polizia a Phoenix. Il 3 marzo scorso, invece, è toccato ad un uomo che è stato identificato solo con il nomignolo di «Africa». Un homeless ucciso a sangue freddo da agenti della polizia, poco prima del discorso di Obama a Selma. Infine ieri, ad Atlanta, è stato il turno di Antony Hill, 27 anni.
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