I documenti sulla guerra in Afghanistan ottenuti dal Washington Post dopo una battaglia legale di tre anni dicono molto. Ma non le cose più importanti. Confermano innanzitutto il vecchio adagio che “la verità è la prima vittima di ogni guerra”. Le guerre si vincono non solo con le armi, ma con quella che un tempo si chiamava propaganda, ogni comunicazione. Con la “fabbricazione del consenso”, per dirla con Walter Lippmann, consigliere della delegazione Usa e del presidente Woodrow Wilson alla Conferenza di pace di Parigi del 1919 e capitano addetto alla propaganda nel corpo di spedizione, autore nel 1922 del...