Oggi vorrei sentirvi parlare di un problema di cui ho già parlato ad alcuni di voi. Anzi, a molti di voi. Quelli delle lettere in corsivo. Di come scrivete. Perché ho la sensazione che qualcuno, in Terza, non sappia ancora fare delle cose di Prima o Seconda. Chi mi ricorda i problemi principali?

«Perché noi, molti di noi, diciamo, non scriviamo bene nelle righe del quaderno a righe. Perché a me hai detto che le righe ci sono apposta». «Infatti a fine Prima e inizio Seconda classe, quando abbiamo studiato di più il corsivo, c’era stato il Covid, mi pare. Forse è per questo che non siamo bravi a fare le letterine giuste». «Io ho capito che una cosa che sbaglio sono tutte le lettere alte, come la L in corsivo. Perché la faccio più bassa. Troppo bassa. Come una L nana. E dopo sembra quasi una E». «Tutto il problema, per me, è che non è un caso se italiano ha un quaderno a righe e le righe sono fatte così. Perché ci sono delle lettere alte che devono toccare la riga alta, ma senza superarla». «Senza superarla, ma devono toccarla». «Io le I minuscole non le faccio tanto bene perché…. Non è solo che tante volte mi dimentico il puntino. Io spesso faccio la prima gambina storta, e dopo tutta la I in corsivo viene storta. La I minuscola, dico. Poi ci sono tante maiuscole». «Anche la mia C minuscola non va bene perché sembra una I senza puntino». «Forse non abbiamo studiato bene le maiuscole, maestro. Ma adesso possiamo fare le lettere meglio». «Anche io le maiuscole…. No, non le so bene. Non le so tutte. Per questo le faccio male». «Io la H maiuscola, in corsivo, non so bene come si fa. Anche se la vedo, nell’alfabetiere… Boh, come si fa?» «Io capisco che ormai siamo alla fine della Terza e dobbiamo andare in quarta. Però è vero che le maiuscole non le sappiamo bene. Però possiamo studiarle ancora adesso. Prima che finisca la scuola. Possiamo fare degli esercizi». «Per me un problema che ho sempre avuto è la E maiuscola». «Io…. Io anche la F minuscola non la so fare benissimo perché poi la F minuscola tocca la riga più in alto e quella più in basso e perciò è lunghissima. Cioè, altissima». «Anche le maiuscole, allora, sono tutte altissime».

«Alcune sono più alte di altre perché vanno sia in su sia in giù come la F minuscola. Sia nella riga più alta sia nella riga più bassa. Perché devono toccare tutte e due queste righe. Come la G maiuscola, per esempio». «A me piace scrivere più in corsivo che in stampato però è vero che non scrivo bene come dei miei amici e delle mie amiche perché non ho la scrittura molto rotonda…. Forse perché sono un po’ nervoso e vado un po’ anche a scatti…» «Per scrivere bene in corsivo, dice mia mamma, non bisogna aver fretta di finire di scrivere presto. Anche se è corta, bisogna stare calmi, senza fretta». «Un mio problema che mi avevi detto era la T minuscola. Perché io mettevo il taglierino che ha la T minuscola troppo in basso». «Per me le maiuscole sono più difficili delle minuscole, in corsivo». «Dipende…. Perché se non ti sei allenato a farle, non hai fatto esercizi…. Insomma, è logico che dopo le sbagli tutte». «Io credo di sapere il perché, maestro. Il perché delle maiuscole. Noi le sbagliamo perché poi non si usano tanto come le minuscole, invece le minuscole in corsivo le usiamo di più e forse le facciamo meglio. O no?» «A me hai detto…. La matita…». «Ah, sì, anche a me, mi ricordo. La matita era troppo corta per scrivere bene. Era più corta del mignolo. Non ne avevo un’altra. Però quando mi hanno prestata una matita normale, una matita più lunga, dopo ho visto che è vero: se hai una matita giusta, dopo è più facile scrivere meglio». «Per me conta anche la punta. Perché se non fai bene la punta alla matita, con la punta grossa è più difficile scrivere bene in corsivo e salta fuori un poccio». «Io non riesco bene a unire le lettere di una parola tra loro. le manine, insomma. Spesso mi dimentico di farle e appiccico le lettere». «Anche io, non so bene attaccare alla lettera maiuscola quella dopo in corsivo, a volte». «Per me, maestro, se ci esercitiamo prima che finisce la Terza possiamo rimediare». «Anche per me, ci vuole solo dell’allenamento». «A me… Io scrivo un po’ male perché si va più lenti». «Per me alcuni scrivono meglio perché sono più calmi a scrivere».