È arrivato a 82 vittime nella serata di ieri, donne e bambini in maggioranza, il bilancio della frana di rifiuti che sabato sera ha sepolto una cinquantina di baracche abitate da famiglie che sono costrette a vivere nella discarica di Koshe, l’unica della capitale etiopica. Cresce anche la protesta dei parenti delle persone che risultano ancora tra i dispersi (al momento della tragedia si stima che nelle baracche fossero presenti almeno 150 persone, e i feriti estratti sono circa una trentina), che lamentano gli scarsi soccorsi e accusano le autorità di averli lasciati soli a scavare nel fango e nei rifiuti semidecomposti. Le indagini dovranno accertare tra l’altro se a provocare la gigantesca frana siano stati i lavori di costruzione di un vicino termovalorizzatore.