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Addio George Hilton, icona spaghetti western

Addio George Hilton, icona spaghetti westernGeorge Hilton

Cinema Morto a 85 l'attore uruguayano. Una carriera nel cinema italiano di genere.

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 30 luglio 2019

È morto a Roma a 85 anni l’attore uruguayano Jorge Hill Acosta y Lara, meglio noto come George Hilton. Una carriera nel cinema italiano di genere, con picchi soprattutto nello spaghetti western dove è stato uno dei protagonisti assoluti nel periodo d’oro del genere.
Fisico prestante, sguardo magnetico, da Tresette ad Alleluja, da Sartana a Zorro fino al Passatore, Hilton ha recitato in decine e decine di produzioni cinematografiche anche se poi il suo volto fa pensare subito a quegli «spaghetti western» fatti in casa in cui era un vero specialista. Ma non solo: Hilton nel corso della carriera si è misurato anche in territori diversi: nella commedia – è sul set al fianco di Edwige Fenech (1977) in Taxi Girl, e sempre con l’attrice algerina gira il thriller Lo strano vizio della signora Wardh, diretto da Sergio Martino e Romolo Guerrieri (1970). Muove i primi passi lavorando in radio in Uruguay poi nel 1955 si trasferisce in Argentina, adotta lo pseudonimo di Jorge Hilton e comincia ad apparire in diversi fotoromanzi e in produzioni cinematografiche destinate al mercato interno del paese.

NEL 1963 giunge in Italia seguendo l’esempio di altri attori sudamericani come Jorge Rigaud e Alberto de Mendoza. Così dopo aver anglicizzato il suo nome in George, lavora agli inizi negli short pubblicitari, nei celebri caroselli diretti dai fratelli Taviani. Il suo primo ruolo da protagonista su grande schermo è Il corsaro nero nell’isola del tesoro (1965) e sempre nello stesso anno, interpreta un emulo di 007 nel film comico Due mafiosi contro Goldginger con Franco e Ciccio, e I due figli di Ringo, che segnerà il suo esordio in un film western. Dal 1966 al 1968 reciterà in decine e decine di pellicole del genere, tra cui Kitosch, l’uomo che veniva dal Nord di José Luis Merino (1967).

A IMPORLO come «star» è Le colt cantarono la morte e fu…tempo di massacro di Lucio Fulci (1966) dove recita insieme a Nino Castelnuovo e Franco Nero: «Devo tutto al ruolo dell’ubriacone da me interpretato – ha detto in un’intervista – è stato determinante per la mia carriera in Italia». A seguire arrivano La più grande rapina del west di Maurizio Lucidi (1967), T’ammazzo raccomandati a dio di Osvaldo Civirani (1968).

CON LA FINE dello spaghetti western, Hilton si «adatta» senza problemi a ruoli diversi: nel 1977 fa coppia prima con Edwige Fenech nella già citata commedia sexy Taxi Girl e poi con il pugile Carlos Monzon in El Macho. Il film, a detta dello stesso Hilton, era stato fatto per sfruttare l’immagine di Monzon e lui faceva il cattivo che a un certo punto picchiava anche il campione di pugilato. George Hilton, comunque, è rimasto attivo fino all’ultimo, basti pensare che nel 2007 aveva partecipato anche a un cinepanettone di Neri Parenti come Natale in crociera. Dagli anni ottanta le sue apparizioni si fanno sempre più sporadiche. Lavora in film per la tv (A cena col vampiro, 1988), telefilm – College (1989), il sequel di Abbronzatissimi, Abbronzatissimi 2Un anno dopo (1993). I funerali oggi alle16.30 alla Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo.

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