Addio Frankie Knuckles, l’arte del remix
Frankie Knuckles
Visioni

Addio Frankie Knuckles, l’arte del remix

Icone Morto a 59 il dj newyorchese. Definito il padrino della house music, ha contribuito a creare un sound che nel suo dna il senso della diversità: sessuale, etnica e artistica
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 2 aprile 2014
Nel 1977 un giovane dj di New York, che metteva i dischi in piccolo club frequentato esclusivamente da un pubblico omosessuale, il Continental Baths, viene invitato a Chicago per lavorare in un nuovo locale gay che inaugurava in città. Quel dj, Frankie Knuckles, chiese al gestore cinque anni di tempo per farne il centro di quella trasformazione planetaria della «discoteca» che più tardi sarebbe stata definita «club culture». Quel dj, che ha cambiato per sempre l’etica (e anche l’estetica) del fare musica, è morto la notte scorsa a 59 anni. Il Warehouse Club, lo spazio dove si trasferì, non è...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi