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Addio Ennio Fantastichini, una carriera tra cinema, teatro e tv

Addio Ennio Fantastichini, una carriera tra cinema, teatro e tvEnnio Fantastichini

Lutti Morto a Napoli a 63 anni l'attore, era ricoverato da due settimane al Policlinico della Federico II per una grave forma di leucemia. Aveva lavorato con Amelio, Maselli, nel 2010 il David di Donatello per «Mine vaganti» di Ozpetek

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 2 dicembre 2018

È morto a Napoli a 63 anni l’attore Ennio Fantastichini. Era ricoverato da due settimane al Policlinico della Federico II per l’aggravarsi di una grave forma di leucemia. Solo fino a pochi mesi stava ancora affrontando un tour teatrale al fianco di Iaia Forte, insieme portavano in scena Tempi nuovi un testo di Cristina Comencini. Fisico possente, una presenza forte ma dallo stile sottile ed elegante, Fantastichini era nato a Gallese nel viterbese il 20 febbraio 1955. Secondo figlio di un carabiniere (l’altro fratello maggiore è il noto pittore e scultore Pietro) si trasferisce a Roma dove inizia a studiare recitazione all’Accademia d’arte drammatica, ma in realtà a quindici anni si era già ritagliato un breve ruolo in un’opera di Samuel Beckett.

LA PRIMA VOLTA su grande schermo è nel 1982 in Fuori dal giorno, l’esordio alla regia di Paolo Bologna bene accolto dalla critica, ma è nel 1988 – dopo una piccola apparizione in I soliti ignoti, vent’anni dopo di Amazio Todini (1985) che ottiene la sua prima parte importante. È Enrico Fermi in I ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio, che lo farà conoscere al grande pubblico anche grazie alla versione televisiva del film trasmessa su Raiuno. Ancora al fianco di Amelio in Porte aperte (1991), ambientato nella Palermo anni trenta, forse la sua migliore interpretazione nei panni di Tommaso Scalìa, destinato alla pena capitale per aver ucciso il suo ex datore di lavoro, un film dove Gian Maria Volontè è il giudice.

IL DAVID DI DONATELLO come «miglior attore non protagonista» arriva nel 2010 per il suo ruolo di padre «omofobo» in Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, per il quale aveva recitato tre anni prima in Saturno contro. Altri incontri importanti con Citto Maselli in Le ombre rosse (2009) e i Manetti Bros in L’arrivo di Wang (2011).
Teatro cinema- alla fine sono altre 50 i titoli di un’attività frenetica, ma nel curriculum c’è molta tv. È nel cast de La piovra 7 (1997) ed è poi Bartolomeo Vanzetti in Sacco e Vanzetti (2005), film tv in due puntate diretto da Fabrizio Costa. Grande popolarità (2004) grazie a Gianluca Maria Tavarelli che in Paolo Borsellino (interpretato da Giorgio Tirabassi) gli regala un perfetto Giovanni Falcone, e ancor più la partecipazione a Squadra antimafia 8 (2016).L’abbiamo visto per l’ultima volta sul piccolo schermo a inizio 2018: era Giuseppe De Andrè, il padre di Fabrizio nel Principe libero di Luca Facchini.

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