Candida giovanissima è stata una presenza dinamica, entusiasta, intelligente dei gruppi giovanili di quello che fu, fino al 1984, il nostro partito: il Pdup. Militava nel nucleo del liceo Tasso e la sua socievolezza (un pezzetto di eredità del suo socievolissimo padre Sandro Curzi) e insieme la sua determinazione, l’avevano resa un elemento prezioso della nostra organizzazione in quella felice stagione in cui era a tutti sembrata più facile la strada che ci avrebbe dovuto portare all’alternativa.

Da allora sono trascorsi quasi trent’anni ma molti fra noi hanno conservato con Candida un rapporto di amicizia, e comunque in tutti è rimasta la memoria delle battaglie condotte assieme. Per questo siamo oggi così colpiti, e anzi stravolti, dalla notizia della sua improvvisa e prematura scomparsa. Addolorati come se avessimo continuato ancora a lavorare assieme fino a ieri.

Proprio oggi molti di noi sono ad Ancona, riuniti, nel secondo anniversario della morte del nostro segretario Lucio Magri, per un seminario di riflessione sull’esperienza del Pdup che la fondazione Gramsci marchigiana ha promosso.

Solo per questo, e con grande tristezza, non potremo essere a Roma a dare a Candida il nostro ultimo affettuoso saluto. Glielo diamo da queste pagine che sono state anche le sue; e insieme a tutto il collettivo del manifesto ci stringiamo a suo marito Vitantonio, ai suoi figli Corallina, Emilio, Olivia.