Addio Burt Bacharach, maestro artigiano
Musica Morto a 94 anni il grande compositore, autore di classici del pop e colonne sonore come «Rain Keeps Falling On My Head»
Musica Morto a 94 anni il grande compositore, autore di classici del pop e colonne sonore come «Rain Keeps Falling On My Head»
Novantaquattro anni sono un bel tuffo nella storia. Significa portare quasi a compimento il giro di un secolo. A novantaquattro anni s’è n’è andato nella sua casa di Los Angeles Burt Bacharach, una di quelle figure così svettanti, nel mondo delle note che hanno ignorato con scioltezza felina la divaricazione tra «alto» e «basso», che con la sua mancanza faremo i conti per molto tempo. Probabilmente per sempre, perché salterà sempre fuori, dalla porta di servizio della musica, un profilo melodico, un’idea, una canzone di Bacharach. Ce ne sono almeno settanta, da ricordare: fate i conti. Mutatis mutandis, una figura iconica che potremmo accostare a quella di Ennio Morricone: entrambi protagonisti di un secolo così affollato di torsioni epocali, di capovolgimenti di prospettive ideologiche, storiche, di costume, che lo storico Eric Hobsbawm definì, in un suo famoso saggio, Il secolo breve. Breve per la velocità radiante delle innovazioni, breve perché il tumulto, il rincorrersi degli eventi fa quasi svaporare la lentezza del tempo di altri orizzonti antropologici. Il ’900 ha portato in dote al secolo che ora viviamo uno dei più clamorosi rivolgimenti nei consumi culturali che l’umanità abbia conosciuto: il trionfo delle musiche popular. Un piede nella musica folk popolare, uno nel nascente mercato del tempo libero. È questo nodo inestricabile che ha fatto grandi e uniche certe musiche, quando sono state irrorate da un genio melodico come quello di Bacharach.
La redazione consiglia:
Ennio Morricone, l’orchestra della pauraLa redazione consiglia:
Le verità di Elvis Costello, il pubster che amava SinatraUn timbro vocale nasale raffinatissimo e unico: se le melodie senza tempo di Bacharach hanno lasciato il segno, molto lo devono anche alla classe di Dionne Warwick. Cugina di Whitney Houston, nonché sorella di Dee Dee Warwick, l’incontro con Burt è l’alchimia perfetta fra le melodie e la sua voce che riveste evergreen come «Do You Know the Way to San Josè» (per il quale ottennen nel ’68 il suo primo Grammy), passando per «Walk on by», «I Say a Little Prayer», «Alfie». Piogge di Grammy e altre collaborazioni per una carriera che prosegue ancora oggi. S.Cr.Dionne, la musa
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento