A pensarci oggi pare incredibile che l’uscita di Getz/Gilberto, registrato nel marzo del ‘63, possa essere stata ritardata di ben un anno. Nell’aprile del ‘62 era uscito, cointestato a Stan Getz e Charlie Byrd, Jazz Samba, l’album che con il suo clamoroso successo, trainato da Desafinado, lanciato anche come singolo, diede la stura alla moda del connubio jazz/bossa nova. Il timore era che una nuova uscita interferisse con Jazz Samba, che nel ‘63 stava vendendo ancora bene, così come aveva venduto bene anche un successivo album di Getz in chiave brasiliana, Big Band Bossa Nova, e alla etichetta discografica di Getz, la Verve, avevano addirittura il sospetto che la moda della bossa nova stesse passando. Ma quando nel ‘64 Getz/Gilberto esce, esplode come una bomba. Come in Jazz Samba, Getz è di nuovo superbo al sax tenore, al piano c’è Tom Jobim, mentre Joao Gilberto suona la chitarra e canta: ma poi c’è il fattore Astrud Gilberto, la cantante morta ieri a 83 anni.

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João Gilberto, la bossa novaNEL SINGOLO di The Girl from Ipanema viene tagliato il canto in portoghese di Joao Gilberto e il brano si apre proprio con lei che canta in inglese, con una pronuncia che dà alle parole un tocco di dolce, irresistibile esotismo: l’incontro tra la seducente innocenza di Astrud Gilberto e la virile sensualità del sax tenore di Getz crea una magia in cui si fissa l’immagine di un’epoca.Gli esordi con Nora Leao, l’unione con Joao Gilberto e l’incontro folgorante con Stan Getz nel 1964

UNA DELLE POSSIBILI immagini di un’epoca – negli stessi anni c’è anche il free jazz, per dire – ma un’immagine fortissima, e uno dei veicoli decisivi della bossa nova nel mondo. La formula non era stata particolarmente studiata a tavolino. Astrud Gilberto era entrata in studio come moglie di Joao: Getz poi si attribuì il merito di avere suggerito che lei – che conosceva diverse lingue – cantasse in inglese, cosa che Joao non era in grado di fare, ma sembra che fosse stato proprio Joao a proporre a Getz di far cantare Astrud in un paio di brani. Di sicuro non era stata un’idea del produttore Creed Taylor: e di sicuro lei non prese un soldo per quella prestazione, e altrettanto di sicuro Getz su questo fu spietato.

La carriera internazionale di Astrud Gilberto cominciò dunque quasi per caso, con quella The Girl from Ipanema che le si incollò addosso: il suo aspetto di giovane graziosissima favoriva l’identificazione. Ma, nata nel 1940 nella regione di Bahia, Astrud Gilberto non arrivava dal nulla: di padre tedesco – insegnante di lingue – e madre brasiliana, che suonava diversi strumenti, Astrud, cresciuta a Rio, aveva vissuto dall’interno la nascita della bossa nova. Frequentava la casa di Nara Leao, che della bossa nova era la musa, dove musicisti e intellettuali si incontravano a conversare, ascoltare musica, suonare, e lì aveva conosciuto Joao, più anziano di lei di nove anni, che aveva sposato a diciannove. Dopo il matrimonio aveva cantato con il marito, con cui aveva partecipato anche a concerti importanti; Astrud e Joao si separarono negli anni sessanta.

SULL’ONDA dell’exploit di Getz/Gilberto, Astrud per un periodo si esibì con i gruppi di Getz (come documentato dal live Getz au Go Go, registrato nel ‘64), ma l’esperienza durò solo qualche mese: Getz, che si sentiva ormai prigioniero del suo successo «brasiliano», considerava Astrud musicalmente ingombrante, pur essendo tutt’altro che insensibile al suo fascino. Astrud, che pure collaborò con altri jazzisti (incise per esempio un album con il sassofonista Stanley Turrentine nel ‘71), non si considerò mai una cantante di jazz, e tuttavia anche il jazz per lei non era affatto qualcosa che avesse scoperto andando negli Stati Uniti: il cool jazz, una delle fonti di ispirazione della bossa nova, le era familiare dall’adolescenza, e considerò un onore, dopo il suo successo internazionale, aver potuto esibirsi con Chet Baker, un suo idolo, e, negli anni settanta, incidere con lui. Più sporadica l’atività successiva di Astrud Gilberto, qualche album – uno addirittura con il tedesco James Last nel 1977 – e una collaborazione con George Michael con il quale incide nel 1998 una nuova versione di Desafinado.