Addio a Silvia Poletti, quello sguardo attento sul mondo della danza
Lutti La scomparsa della giornalista a Firenze, tra le firme della rivista Danza&Danza
Lutti La scomparsa della giornalista a Firenze, tra le firme della rivista Danza&Danza
Nel mondo della danza Silvia Poletti era una firma nota da decenni. 62 anni compiuti a dicembre, se ne è andata ieri a Firenze, la sua città, dopo essersi ripresa straordinariamente da un grave malore che l’aveva costretta da ottobre 2022 a mesi di ospedale e a una lunga riabilitazione. Spirito arguto, grandissima competenza, capacità di scovare le notizie interrogandosi costantemente sulle ultime tendenze della coreografia l’hanno sempre distinta come una storica, una giornalista e una critica di danza di indomito spessore, apprezzata in Italia e all’estero. Una di quelle persone di strepitosa memoria, la cui vivacità di scrittura sugli accadimenti del presente si univa a un sapere d’archivio di solidissima fattura.
Fiorentina, una laurea con lode in letteratura latina che trapelava dal suo amore per la cultura classica, scriveva per molte testate, dal Sole24Ore.com al Corriere della Sera/Corriere Fiorentino, a riviste specializzate come Danza&Danza, di cui era dal 1986 una delle colonne portanti, la tedesca Tanz, la canadese Dance International. Brillante conferenziera, docente e saggista, collaborava con le maggiori istituzioni italiane. Tra i suoi libri la preziosa monografia dedicata al coreografo americano John Neumeier (L’Epos editore), autore di capolavori come La Dame aux Camélias, di cui Poletti era profonda conoscitrice. Negli ultimi tempi Silvia, dopo mesi di silenzio, era tornata a scrivere. Riascoltare al telefono il suo inconfondibile accento toscano, la sua voce allegra mentre dimostrava chiaramente di essere «sul pezzo»riguardo a produzioni e novità sulla danza, era per tutti quelle che le volevano bene una gioia. Il suo desiderio di riprendere ad occuparsi dell’arte che amava era forte e stava dando i suoi frutti. Il suo ultimo pezzo sul Sole24Ore.com risale al 13 dicembre, un’anticipazione della Coppélia di Alexei Ratmansky al Teatro alla Scala. Una grande perdita non potersi più confrontare con il pensiero di Silvia.
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