Aveva 69 anni ed era malato da tempo, lo scrittore Pino Roveredo, morto ieri nella struttura sanitaria di Pineta del Carso dove era ricoverato.

Triestino con un’infanzia difficile e problemi personali, divenne noto al grande pubblico con l’autobiografia «Capriole in salita».

Nel 2005 vinse il Premio Campiello con «Mandami a dire». Ha scritto numerosi romanzi, racconti e testi teatrali, sempre con un occhio ai più fragili, agli ultimi.

Nel 2021 era stato candidato a consigliere comunale a Trieste con una lista civica.

La Fondazione Campiello lo ricorda come «uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana contemporanea, un uomo speciale».

E la dem Debora Serracchiani, ex presidente del Friuli Venezia Giulia: «Una persona che non le mandava a dire in nessuna circostanza, schietto e forse anche un po’ ruvido, ma di grandissimo spessore umano. C’era passato e ce l’aveva fatta, era uscito da una spirale pericolosa grazie alla sua caparbietà e al suo talento. Sarebbe stata la persona giusta come Garante regionale dei detenuti».