Luigi Blasucci era l’ultimo grande della critica letteraria italiana del Novecento. Si è spento ieri a Pisa, dove ha insegnato prima nei licei, poi all’Università, infine alla Scuola Normale. Era nato in Puglia, a Altamura, nel 1924, in una famiglia di estrazione socio-culturale umilissima; uomo di invidiata bellezza e impeccabile eleganza, aveva nel suo habitus intellettuale, non meno che nei modi e nel portamento, una sprezzatura aristocratica. Non leggeva mai per dovere professionale; studiava solo gli autori che più amava, e di cui conosceva a memoria migliaia di versi: Dante, Ariosto e Montale, oltre ovviamente a Leopardi, di cui era...