Visioni

Addio a Graham Vick

Addio a Graham VickGraham Vick – foto di Hugo Glendinning.

Lutti Morto a 68 il grande e visionario regista lirico, capace di rileggere i testi della tradizione operistica

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 18 luglio 2021

E’ morto a Londra Graham Vick, grande regista d’opera che ha lavorato per i maggiori teatri del mondo. Avrebbe compiuto 68 anni il prossimo 30 dicembre e da qualche tempo aveva problemi di salute tanto che aveva dovuto rinunciare a portare avanti la regia del Ballo in maschera che aprirà il Festival Verdi di Parma che gli sarà dedicato. A dare la notizia è il Teatro Regio della città emiliana a cui il decesso è stato comunicato dalle persone a lui più vicine, il coreografo Ron Howell e il suo manager.     Nel 1987 Vick fondò la Birmingham Opera Company, di cui è stato fino ad ora direttore artistico ma negli anni ha guidato anche manifestazioni internazionali come il Glyndebourne. Suo il Falstaff che ha riaperto dopo il restauro nel 1992 la Royal Opera House di Londra e tanti titoli che hanno fatto la storia della regia d’opera contemporanea: dal Ring al Massimo di Palermo, allo Stiffelio con gli artisti ad aggirarsi fra il pubblico in piedi al teatro Farnese di Parma, e tanti titoli alla Scala, al Met, di New York, alla Fenice. Un lavoro compiuto per attirare nuovo pubblico con la convinzione che “non c’è bisogno di essere istruiti per essere toccati, commossi ed eccitati dall’opera”, un mondo che ora si commuove per la sua scomparsa. La Scala lo ricorda in un comunicato: “Alla Scala Vick debutta nel 1996 con la prima assoluta di Outis, la penultima opera di Luciano Berio, su libretto di Dario Del Corno, direttore David Robertson. Non mancano le polemiche, ma è un successo, e il Teatro lo chiama per l’inaugurazione della Stagione 1997/1998 con Macbeth di Verdi diretto da Riccardo Muti. La Scala non aveva mai osato un allestimento così astratto e contemporaneo per un’opera di Verdi, e tanto meno per un 7 dicembre, ma alla fine ci sono 13 minuti di applausi”. In tutto produce cinque spettacoli per la Scala: “Memorabili, diversissimi l’uno dall’altro come erano sempre diversi quelli di Vick, tutti capaci di combinare acribia razionale, sconfinata cultura teatrale e impatto emotivo, intima sensibilità e dimensione civile”.

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